Tra marzo e aprile 2023 (a distanza di 3 settimane) in Italia
sono stati pubblicati due provvedimenti “epocali”, sui quali ancora
oggi si discute in merito alla loro compatibilità. Sto parlando del
D.Lgs. n. 36/2023
(Codice dei contratti), che ha riformato e semplificato il quadro
normativo relativo ai contratti pubblici, e la Legge n.
49/2023, che (dopo anni di attesa) ha disciplinato l’equo
compenso delle prestazioni professionali.
Equo compenso e codice dei contratti
Due provvedimenti normativi di pari grado (uno è un Decreto
Legislativo frutto di una legge delega, l’altro è una legge
parlamentare) sui quali non si è ancora pienamente e ufficialmente
compreso il preciso ambito di integrazione. Il dubbio, restando
nell’ambito dei servizi di architettura e ingegneria, riguarda la
dicotomia esistente tra:
- il codice dei contratti che prevede nei criteri di
aggiudicazione la possibilità di ribasso da parte dei
professionisti partecipanti alla procedura; - la legge sull’equo compenso che vieta al professionista
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