Sebbene il correttivo al Codice dei Contratti
Pubblici sia stato già approvato – fermo restando che deve
adesso passare al vaglio del Parlamento – il tema dell’equo
compenso continua a tenere banco tra i
professionisti, soprattutto in considerazione dei
diversi orientamenti della giurisprudenza in materia, come
dimostrano alcune recenti sentenze.
Equo compenso: l’importanza dei criteri qualitativi negli
affidamenti pubblici
A tornare sull’argomento sono adesso alcuni Ordini degli
Architetti PCC provinciali, con una nota congiunta
a firma del Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della
provincia di Asti, Raffaele Fusco, del Presidente dell’Ordine
degli Architetti PPC di Bologna, Marco Filippucci, del
Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di
Mantova, Cristiano Guernieri, del Presidente dell’Ordine degli
Architetti PPC della provincia di Milano, Federico Aldini,
del Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e
provincia, Alessandro Panci e del Presidente dell’Ordine degli
Architetti PPC della provincia di Torino, Maria Cristina
Milanese, nella quale si evidenzia come l’equo compenso non
rappresenti soltanto una questione economica, ma che sia necessario
anche considerare la qualità delle competenze
specialistiche e l’esperienza, elementi che incidono
direttamente sulla qualità dell’opera da realizzare.
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