La consultazione pubblica del MIT in tema di
Codice dei Contratti ha messo in rilievo, un’altra
volta, il tema sull’equo compenso che, nonostante
l’emanazione della legge n. 49/2023 presenta ancora degli aspetti
irrisolti rispetto all’applicazione del d.Lgs. n. 36/2023.
Revisione Codice Appalti: il CNI critico sui compensi dei
professionisti
Sul punto è intervenuto il Consiglio Nazionale degli
Ingegneri, tra gli enti coinvolti al Tavolo Tecnico,
rivendicando l’autorevolezza del proprio ruolo, “in qualità di
ente pubblico che rappresenta 250 mila ingegneri tra liberi
professionisti, dipendenti pubblici e di società privati, che
applicano quotidianamente il d.Lgs. n. 36/2023”.
E a questo proposito, il CNI sottolinea come negli ultimi giorni
si registrino prese di posizione da parte di stakeholders privati
che si esprimono su temi di interesse delle professioni, spesso
anteponendo interessi di parte alla lineare
interpretazione delle norme, tra cui quelle sull’equo
compenso.
Come si legge infatti in un recente comunicato stampa del
Consiglio, “alcuni soggetti asseriscono che negli appalti
pubblici non si dovrebbe applicare la norma sull’Equo compenso, non
si capisce in ragione
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