Il compenso per le prestazioni professionali, come sottolineato
da recenti sentenze della giustizia amministrativa, deve essere
sempre equo e proporzionato al valore del lavoro
svolto, anche nell’ambito dei lavori pubblici.
Equo compenso e Codice Appalti: interviene il CNAPPC
“Si tratta di un passo significativo verso la tutela della
dignità professionale e la salvaguardia dei diritti dei lavoratori
autonomi, che si afferma oggi con forza anche nell’ambito
degli appalti pubblici”, ha commentato il presidente
del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), Massimo Crusi, in
relazione alle recenti sentenze sull’applicazione della disciplina
prevista della legge n. 49/2023 anche nel caso di appalti ai sensi
del d.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei Contratti Pubblici).
“Le recenti sentenze – continua Crusi – hanno
fornito nuove indicazioni riguardo alla necessità di garantire
condizioni di lavoro dignitose e adeguate per i professionisti del
settore ed è quindi fondamentale che il committente pubblico
riconosca il valore del lavoro dei professionisti e delle
professioniste, promuovendo una cultura del rispetto reciproco e
della valorizzazione delle competenze.”
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