L’intera area che comprende via Rizzoli si prepara alla rinascita. Nella zona dismessa là dove oggi giace un complesso industriale abbandonato, parte del quartier generale voluto dall’imprenditore Angelo Rizzoli nel 1960 per ospitare rotative, redazioni, uffici e abitazioni dei dipendenti della casa editrice, presto nascerà il progetto innovativo, “Welcome, feeling at work’’, che gli ideatori definiscono “biofilico”. Il piano di riqualificazione si estende anche ad interventi di recupero delle aree circostanti perché il progetto si inserisca in un tessuto urbanistico complessivamente migliorato. Così gli interventi sono stati pensati anche sulle case popolari di via Rizzoli. La giunta ha approvato una delibera per la richiesta di contributi ministeriali che andranno a finanziare interventi di manutenzione straordinaria, riqualificazione energetica e impiantistica dei caseggiati popolari di via Rizzoli 13-45 e 73-87. Insieme a questo, le risorse saranno utilizzate per interventi di “protezione idraulica e miglioramento degli aspetti paesaggistici di una porzione del territorio del fiume Lambro”.
La richiesta ammonta a un totale di 20 milioni di euro, di cui 11,5 milioni per il primo intervento, 8,5 per il secondo, e “rientra nelle fattispecie indicate dal Dpcm del gennaio scorso, tramite il quale vengono assegnati contributi ai Comuni proprio per la manutenzione e la rifunzionalizzazione di aree e strutture pubbliche, per il miglioramento del decoro e del tessuto sociale e ambientale, oltre che per la mobilità sostenibile”. In caso di esito positivo, l’amministrazione sarà chiamata a contribuire alla copertura finanziaria per 850mila euro.
«Confidiamo – spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – che la nostra richiesta vada a buon fine in modo da poter intervenire anche su questa parte di città pubblica, che ha certamente bisogno di interventi di manutenzione e che per questo rappresenta la nostra prossima sfida. Il nostro obiettivo è la rigenerazione di tutto il patrimonio immobiliare che la necessiti, e per questo ci stiamo sforzando di attivare tutti i canali possibili, dall’Ecobonus ai finanziamenti pubblici, in questo caso ministeriali”.
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