All’inizio di questo mese il Governo ha varato il pacchetto di incentivi – ecobonus, per intenderci – destinati anche all’acquisto di veicoli commerciali ibridi ed elettrici. Qui riepiloghiamo i dettagli delle misure proposte dall’esecutivo e annunciate in concomitanza con la revisione del Documento di economia e finanza (DEF) per l’anno in corso. Naturalmente, le reazioni dal mondo automotive italiano non sono mancate. Tra queste, spicca quella di Federauto, la federazione che riunisce i concessionari automobilistici.
Ecobonus per i veicoli commerciali: soddisfazione a metà
Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega al comparto “Truck&Van”, che si era già espresso sulla necessità di un sistema di incentivi per il rilancio del settore, in una nota ha provato a evidenziare gli aspetti a suo avviso discutibili del pacchetto governativo. Pur apprezzando “l’inserimento, tra i veicoli che potranno usufruire del nuovo Ecobonus, anche dei mezzi commerciali ad alimentazione elettrica (con rottamazione obbligatoria) a vantaggio delle sole PMI”, Artusi si è detto solo parzialmente soddisfatto. Tuttavia, ha scritto, “è facile prevedere che l’incentivo all’acquisto dei soli mezzi ad alimentazione elettrica, a beneficio delle PMI e che impone la rottamazione obbligatoria, sarà difficilmente utilizzabile. La misura, quindi, andrebbe tempestivamente integrata, per essere più efficace e favorire le PMI attraverso l’apertura a tutte le formule di acquisto/possesso utilizzate dagli operatori già con l’Ecobonus 2021″.
Un’occasione persa?
“Sembra una occasione persa ed è difficile capire la motivazione che ha portato all’esclusione delle altre alimentazioni a basso impatto ambientale, che possono contribuire in maniera importante alla transizione ecologica del comparto e alla riduzione dell’inquinamento. È pertanto auspicabile”, ha aggiunto il vicepresidente di Federauto, “che siano introdotti i correttivi necessari a rendere il provvedimento più aderente alle dinamiche del mercato”.
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“Visto, peraltro, che il provvedimento non esaurisce lo stanziamento totale previsto e che per il 2023 e il 2024 saranno, dunque, disponibili ancora 300 milioni l’anno”, ha concluso Artusi, “ci auguriamo che da questi residui, opportunamente ampliati per i prossimi esercizi, si possa attingere per sostenere più concretamente la filiera della logistica che, proprio nei veicoli commerciali ha lo strumento insostituibile per la distribuzione dell’ultimo chilometro che tanto impatta sull’ambiente e sulla sicurezza”.
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