Federazione moda Italia-Confcommercio esprime preoccupazione per i riflessi della crisi di Governo sul mondo delle imprese commerciali del fashion retail e sui cittadini.
“La situazione è difficile per le imprese della moda e siamo perfettamente consapevoli che sarà ancor più complicata nel prossimo futuro a causa della costante crescita dei prezzi energetici e, di pari passo, dell’inflazione, che rischiano di creare insopportabili problemi alle tasche degli italiani e di mettere in ginocchio l’intera filiera della moda. Occorre agire e non pensare solo all’ordinario. Serve una forte responsabilità delle forze politiche e del Governo. Per questo, dopo il tavolo della moda e nella consapevolezza di essere entrati in un periodo di gestione degli affari correnti, abbiamo inviato al Mise una serie di proposte concrete per dare un nuovo impulso all’economia della moda in forte sofferenza e, ad oggi, minimamente ristorata nonostante le grandi perdite”, ha sottolineato presidente nazionale di Federazione moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni.
Chiesto anche il bonus moda ai consumatori per l’acquisto di prodotti di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria e articoli sportivi
“In perfetta sintonia con quanto richiesto dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli”, ha proseguito Felloni, “le priorità che Federazione moda Italia reputa urgenti per imprese e cittadini riguardano gli interventi sulla riduzione del caro energia, del cuneo fiscale nonché dell’aliquota massima dell’Iva del 22 per cento su abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi. Questo al fine di sostenere il potere di acquisto dei consumatori. In prospettiva è fondamentale, anche per il futuro dei nostri giovani e delle nostre città, facilitare il passaggio generazionale e la cessione di azienda o rami di azienda per dare continuità alle attività di famiglia o anche favorire l’inserimento di soggetti terzi, valorizzare e sostenere i negozi storici, incentivare l’apertura di negozi di moda con particolare attenzione alle imprese di giovani e femminili”.
A seguito dell’incontro del tavolo della moda del 14 luglio, la Federazione che rappresenta le imprese della distribuzione commerciale del tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa e articoli sportivi, ha chiesto interventi sulla riduzione del caro energia e del cuneo fiscale.
Per la Federazione sono importanti sia la rottamazione dei capi usati con una serie di incentivi alle imprese che ritirano e raccolgono prodotti obsoleti con l’obiettivo di promuovere il riciclo delle fibre e di rilanciare al contempo i consumi in un contesto eco compatibile; sia gli sgravi fiscali e i crediti d’imposta alle imprese commerciali della moda per la donazione di eccedenze di magazzino dei negozi. “Ciò consentirebbe, snellendo le procedure, di donare i beni assolvendo un ruolo sociale e ambientale”, ha spiegato Federazione moda Italia.
“Federazione Moda Italia si mette a disposizione del tavolo della moda per affrontare in maniera specifica ulteriori temi legati al rilancio del fashion retail: valorizzazione e sostegno dei negozi storici; incentivi all’apertura dei negozi di moda con particolare attenzione alle imprese di giovani e femminili;
facilitazioni per il passaggio generazionale e la cessione di azienda o rami di azienda per dare continuità alle attività di famiglia o anche favorire l’inserimento di soggetti terzi e previsione di crediti d’imposta agli operatori commerciali per l’acquisto di prodotti dichiarati eco-compatibili”, si legge in un documento di metà luglio.
Bonus moda ai consumatori per l’acquisto di prodotti di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi, sull’esempio del bonus mobili e ecobonus auto, risorse economiche e incentivi per la trasformazione digitale del retail della moda; formazione per giovani su sartoria e retail sono altre misure suggerite.
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