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Federmoda allo stremo chiede riaperture immediate – FashionUnited

Federmoda Italia-Confcommercio chiede al Governo riaperture immediate. “A seguito dell’incontro del 5 aprile tra la sottosegretario alla Cultura,
Lucia Borgonzoni, e l’onorevole Benedetta Fiorini, segretario della X
Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei
Deputati, con il presidente di Federazione moda Italia-Confcommercio,
Renato Borghi e il segretario generale, Massimo Torti; il presidente di
Confartigianato moda, Fabio Pietrella e il responsabile nazionale Guido
Radoani; il presidente di Cna Federmoda, Marco Landi e il responsabile
nazionale Antonio Franceschini, sono emerse le seguenti linee guida per la
sopravvivenza della filiera della moda e delle imprese tanto manifatturiere
quanto commerciali del tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria e
accessori”, si legge in una nota dell’associazione.

Chiesta la riapertura immediata dei negozi di moda in fascia rossa,
come già avviene in altre parti d’Europa, su appuntamento oppure trovando
soluzioni come in diverse fasce orarie

“E’ stata chiesta la riapertura immediata dei negozi di moda in fascia
rossa, come già avviene in altre parti d’Europa, su appuntamento oppure
trovando soluzioni come in diverse fasce orarie o permettendo l’ingresso a
una sola persona alla volta o dal lunedì al venerdì, sempre osservando le
linee guida per i negozi al dettaglio e il Protocollo di cui sopra. Anche
il credito d’imposta sui canoni di locazione degli esercizi commerciali
prevista nella legge di conversione del Dl Ristori è una richiesta che va
riproposta per le aziende della moda che sono state costrette alla chiusura
in fascia rossa, almeno per i primi quattro mesi del 2021”, ha specificato
Federazione moda Italia-Confcommercio.

Sul fronte degli indennizzi Federmoda Italia ha evidenziato l’esigenza
della riproposizione dell’emendamento sull’estensione alla filiera della
moda (anche commercio al dettaglio) del credito d’imposta sulle eccedenze
di magazzino ex art. 48 bis del Dl Rilancio. “Sulla selettività degli
ultimi sostegni, è stato evidenziato il problema della soglia minima del 30
per cento della perdita di fatturato per l’accesso ai contributi. Soglia
estremamente penalizzante per un settore che, a differenza delle altre
attività, ha arginato le perdite di fatturato facendo ampio ricorso a
sconti, promozioni e saldi che hanno sì abbassato le perdite, ma eliminato
pesantemente i margini che permettono ad un’impresa di stare sul mercato”,
si legge nella nota.

Per stimolare la domanda interna, inoltre, è stato proposto di introdurre
un’aliquota agevolata temporanea del 10 per cento, oltre a detrazioni
fiscali dedicate al consumo sulla scia di quanto messo in campo nei settori
edilizia ed automobili (ecobonus) e mobile/arredo (bonus mobili).

“Registriamo positivamente un approccio politico più sensibile al nostro
settore, dopo più di un anno di latitanza”, ha evidenziato il presidente
Fabio Pietrella per Confartigianato imprese, precisando che “l’esistenza
stessa di un comparto che rappresenta economicamente, socialmente e
culturalmente il nostro Paese nel mondo, ha urgentissima necessità di
misure ad hoc che abbiamo messo sul tavolo”.

Anche Confcommercio si è mostrata fiduciosa attraverso le parole del
presidente Renato Borghi: “confidiamo che quest’incontro promosso dal
Governo sia prodromico a risposte concrete e positive anche sul contenuto
dei nostri emendamenti”.

Foto: Amina Filkins, via Pexels

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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