«Il bonus mobilità ha fatto esplodere la “mobilità dolce”». È quanto emerge dall’analisi presentata in questi giorni da Roberto Meraviglia presidente Fiab Canegrate pedala e vicepresidente a livello regionale. Di fatto c’è stato un vero e proprio boom di vendite di biciclette: il 60% in più a metà del 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Legambiente con il suo rapporto “Covid Lanes” – spiega Meraviglia – ci dice che gli spostamenti in bici nell’ultimo anno sono aumentati del 27,5% e sono stati guadagnati circa 200 km in più di piste ciclabili».
Quindi, probabilmente, anche complice la pandemia, la popolazione italiana è finalmente pronta ad attuare questa transizione verso le la mobilità ciclistica. «Questa volta, anche la normativa è sulla stessa lunghezza d’onda, infatti con il Decreto Rilancio e il Decreto Semplificazioni sono state introdotte misure che favoriscono la mobilità ciclistica – afferma Meraviglia -. Le nuove norme del Codice della Strada in materia sono applicabili in modo immediato in quanto inserite in provvedimenti di legge urgenti e non è dunque necessario attendere altri regolamenti, come confermato anche dal prof. Catalano del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile».
Il vademecum della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha presentato il 24 marzo ai sindaci e assessori alla mobilità dei 140 comuni della rete “Comuni Ciclabili” , un vademecum dal titolo: “Dare strada alle biciclette. I nuovi provvedimenti del Codice della Strada per favorire la sicurezza ciclabile”, proprio per aiutare le amministrazioni che vogliono letteralmente “cambiare di passo”, a passare ad una mobilità sostenibile.
«Nel vademecum sono presenti anche suggerimenti su come, attraverso semplici interventi di segnaletica orizzontale e verticale, si debba perseguire la realizzazione di una rete ciclabile adeguata e sicura – afferma Meraviglia -. Il vademecum è molto chiaro e facilmente fruibile, grazie a schede illustrate che si rendono facilmente comprensibili. Ovviamente, i provvedimenti presenti all’interno della pubblicazione non vanno a sostituirsi alle precedenti modalità di realizzazione delle piste ciclabili, ma si ispirano casomai alla normativa e cultura nordeuropea della pista ciclabile».
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