Forlì, 25 marzo 2022 – Matteo Zanchini, referente Cna provinciale per il settore Installazione e impianti. Anni fa il comparto del fotovoltaico aveva già vissuto il suo boom: com’è oggi la situazione?
“Il momento è particolare, c’è fermento. Sul fronte privato c’è molta richiesta: questo dipende dai bonus fiscali, dei quali può beneficiare in particolare il residenziale. Nelle ultime settimane c’è stata una richiesta notevole dal mondo delle imprese”.
Richieste dovute a un improvviso ’amore’ per il fotovoltaico o dagli importi delle bollette?
“Certamente per la maggior parte delle aziende ha pesato e sta pesando l’insostenibilità dei costi dell’energia. Quale è il problema? Che se sul lato abitazioni i privati possono contare su Superbonus ed Ecobonus, sul fronte delle imprese stiamo aspettando sviluppi”.
Cosa intende con sviluppi?
“Incentivi e bandi. Li stiamo aspettando. Si tratterà di fondi europei, che prevedono l’erogazione di contributi in parte europei e in parte locali. Da parte delle imprese c’è una certa aspettativa. Per il momento le aziende hanno un paio di certezze: è stato riconfermato il credito d’imposta sui beni strumentali e il fondo energia. Quest’ultimo è un fondo rotativo di finanza agevolata a compartecipazione privata, che consente di aprire mutui, che sono al 70% a tasso 0 e al 30% a tasso calmierato. Ricapitolando, mentre nel privato il momento è caldissimo, per le imprese siamo in attesa dei bandi, che speriamo possano arrivare tra qualche settimana”.
Le aziende riescono a soddisfare, in termini di manodopera e materiali, le richieste dei privati di farsi installare un impianto fotovoltaico?
“Il problema componentistico è dirimente: fino a 5-6 mesi fa non c’era questo problema. Microchip e conduttori iniziano a scarseggiare. Chi non sta andando malissimo sono quelle imprese, lungimiranti, che hanno fatto magazzino prima che la bomba esplodesse. Ovviamente anche il prezzo non è più quello di prima, perché è diventato un mercato mordi e fuggi, con tempi stretti. Non è semplice trovare anche manodopera qualificata”.
In questa fase ci sono aziende che nascono dall’oggi a dal domani e che si improvvisano esperte di installazione di pannelli fotovoltaici?
“No. Il nostro settore, a differenza di altri, vedi l’edilizia, ha un accesso alla professione regolamentato da un decreto ministeriale che fissa paletti ben precisi, per cui i casi di chi si improvvisa imprenditore di fatto non ci sono. Devo dire che in questa fase gli imprenditori sono sotto stress. La richiesta è tanta e non è semplice trovare manodopera. Temiamo che sia una bolla”.
Consiglierebbe al privato di investire nel fotovoltaico?
“Posto che ogni situazione necessita di uno studio termotecnico, il consiglio che mi sento di dare è quello di investire, perché ci sono importanti incentivi statali. Non credo che ci sia mai stato un momento migliore di questo per investire e rendersi autonomi o parzialmente autonomi dal punto di vista energetico. In Regione si sta lavorando a un progetto di legge sulle ’comunità energetiche’. Comunità cioè delle quali fanno parte aziende, privati ed enti pubblici e dove l’energia prodotta in eccesso può essere condivisa con chi ne fa parte. Come Cna stiamo presidiando questi tavoli per vedere come evolverà il progetto”.
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