Il Superbonus torna al centro del dibattito politico. Qualche giorno fa Giorgia Meloni, incontrando i sindacati, l’aveva evocato per giustificare le scarse risorse destinate dalla manovra a sanità, scuola e salari degli statali. Ma a far montare la polemica sono state, venerdì, le frasi del commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni: presentando le previsioni economiche d’autunno di Bruxelles l’ex premier italiano ha detto che l‘aumento del debito/pil italiano nei prossimi anni (dal 136,6% del 2024 al 138,2% nel 2025 e 139,3% nel 2026) è anche “dovuto al protrarsi dell’impatto del superbonus. Quindi credo sia abbastanza assodato che nell’insieme questa misura che pure aveva delle ragioni comprensibili è uscita un po’ fuori dal controllo e ha avuto un impatto più negativo che positivo“.
Immediata la reazione dei parlamentari M5S delle Commissioni bilancio e finanze di Camera e Senato: un attacco frontale al commissario indicato come membro italiano dell’esecutivo Ue dal governo
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