La crisi delle materie prime rischia di far perdere il Superbonus a molte famiglie. Con i materiali che non si trovano e i cantieri bloccati, infatti, molti rischiano di non riuscire ad arrivare al fatidico 30% dell’opera entro il limite di giugno, requisito indispensabile per poter godere del beneficio fiscale previsto.
“Si è ingenerata una vera e propria ansia: tutti chiamano le imprese, ma il materiale non c’è. Certo, qualcuno ha avuto la capacità di fare un po’ di scorta, ma non potevamo nemmeno accumulare materiale senza avere poi la certezza di usarlo”, dice Paolo Ghiotti, polesano e presidente regionale dei costruttori Ance. Uno che, comunque, cerca sempre di pensare positivo: “Fino a pochi giorni fa sembrava non ci fossero spiragli, ma mi pare di capire che dopo Pasqua il governo potrebbe pensare a una proroga dei termini. Sarebbe davvero una boccata d’ossigeno per tanti, anche perché c’è chi ha speso migliaia di euro per sanare le irregolarità e fare i lavori e ora rischia di non riuscire a portare avanti la cosa. Per questo, auspico che ci si possa sedere a un tavolo per discuterne, e che i nostri suggerimenti, come Ance, vengano tenuti in considerazione”. Anche perché la questione non è di poco conto.
“Tanti – conferma Ghiotti – resteranno tagliati fuori dai benefici del 110 per le case singole. Tenete conto che in Veneto si stima che solo l’1,8% delle abitazioni sia stato interessato dal Superbonus. Veramente poco. E questo è accaduto perché il tempo a disposizione è stato veramente poco: del resto, siamo partiti con un anno di ritardo perché è servito un anno, alle imprese, per l’impossibilità di leggere in modo chiaro e sicuro cosa prevedessero i decreti”.
Ma sul tavolo non c’è solo il Superbonus. Anche il Pnrr potrebbe trasformarsi in un’enorme occasione persa: “Abbiamo 107 miliardi più 30 di fondo complementare da spendere entro il 2026 e siamo già in ritardo. E’ una questione che mi preoccupa molto – dice Ghiotti – anche perché, con l’attuale situazione, molti lavori non saranno appaltabili: le gare rischiano di andare deserte, per non parlare dei nostri, tanti, piccoli Comuni che non hanno nemmeno gli uffici tecnici adeguati per presentare progetti e portare a casa finanziamenti”.
Source: polesine24.it
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