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Grazie al Recovery plan il terreno del consenso politico è l’ambientalismo un tempo caro solo alla sinistra – La Stampa

L’ambiente finalmente piace alla politica. Complice l’arrivo del Recovery plan europeo, che impone una quota di progetti per la cosiddetta transizione (un euro su tre delle risorse assegnate), dallo scorso marzo il tema dell’ecologia si è impennato nei temi discussi in entrambi i rami del Parlamento, sia Camera che Senato.

Grazie al Recovery plan il terreno del consenso politico è l’ambientalismo un tempo caro solo alla sinistra

A notarlo è una ricerca del centro studi di Fb Associati dello scorso giugno che ha analizzato gli atti di sindacato ispettivo prodotti nei due rami del Parlamento. In marzo, aprile e maggio 2021 si sono attivati sull’argomento almeno 360 attori istituzionali, con oltre 1.500 contenuti diffusi sui social. Gli argomenti su cui la politica si spende maggiormente, con un’attenzione sul tema non più appannaggio esclusivo del centrosinistra? Ecobonus, emissioni, mobilità sostenibile e riqualificazione energetica.

Il primo partito per attività risulta il M5S, seguito poi dai componenti del misto (dove ci sono molti ex 5 Stelle). Il secondo gruppo più attivo è il Partito Democratico. Il terzo è Forza Italia. Resta quasi completamente assente solo Fratelli d’Italia. «La questione ambientale è sempre più al centro dell’agenda, anche se a questa non corrisponde più un’offerta politica adeguata e c’è un tentativo trasversale dei vari schieramenti e, più in prospettiva, di nuove possibili forze all’orizzonte, per cogliere questa domanda di rappresentanza inevasa» si afferma nel rapporto. Che indica i link online ai sei parlamentari più attivi in assoluto, che sono Giovanni Vianello (M5S), Stefania Pezzopane (Pd) e Andrea Vallascas (misto, ex 5 Stelle) alla Camera e Fabrizio Trentacoste (M5S), Marco Croatti (M5S) e Luisa Agrisani (misto, anche lei ex 5 Stelle) al Senato.

«Di certo c’è che l’ecologismo non è più esclusivo appannaggio del centrosinistra e il fatto che, nonostante spesso le istanze green vengano cavalcate in un’ottica elettorale, la tematica è ormai definitivamente inserita nell’agenda politica istituzionale e ora anche decisionale. Segno quindi che rientra anche tra i pochi temi su cui effettivamente si decide e si deciderà, soprattutto se si guarda agli ambiziosi obiettivi previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr)» affermano a FB Bubbles, la divisione strategie advocacy di FB&Associati. «Nonostante spesso le istanze “green” vengano cavalcate in un’ottica elettorale o in occasione di eventi importanti – come la Giornata mondiale della Terra e dell’Ambiente – è innegabile che oggi il tema non solo stia generando un prolifico dibattito istituzionale, ma sia anche finalmente inserito nell’agenda politica istituzionale e ora anche decisionale, rientrando quindi tra i pochi temi su cui effettivamente si decide».

Green & Blue

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