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Ristrutturare un edificio rurale con un progetto che impiega materiali e tecniche naturali, pensando anche alla fase di uso e gestione successiva dell’immobile. Per inserirlo in un circuito virtuoso che unisce alla biodilizia l’esperienza nel settore della ricettività sostenibile e in quella dell’e-commerce di prodotti che rispettano l’ambiente e la salute dell’uomo. La proposta è della società piemontese Greengrass, proprietaria del marchio “Greeneria”, format che a partire da un luogo fisico (in questo caso, una country-house a Guarene, immersa nel paesaggio Unesco delle Langhe, Roero e Monferrato, aperta dal 2016 e nota per essere stata il primo caso di applicazione concreta del protocollo di certificazione edilizia GBC for Historc Building) propone vacanze “diverse” ai propri ospiti e (all’interno del punto fisico così come in 14 negozi virtuali su piattaforma Lestell) uno store di prodotti di diversi settori merceologici, accomunati da una specificità. Sono tutti, infatti, oggetti o servizi green di imprese, designer, artigiani selezionati con cura così da garantire a chi li compra di ridurre, nella propria vita quotidiana, l’impatto ambientale, aumentando il livello qualitativo e di salubrità.
«Proponiamo un modello di consumo alternativo a quello che domina la cultura attuale – spiega Andrea Gandiglio, creatore di Greeneria e ceo di Greengrass –. Dobbiamo impegnarci tutti in prima persona per integrare i giusti margini di profitto con il rispetto dell’ambiente, delle persone e del paesaggio. Da qui è nata l’idea di Greeneria e del franchising collegato».
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A partire da aprile, il progetto Greeneria sta per compiere un passo in più. Bioedilizia, turismo consapevole e acquisti solidali diventano un modello anche fisico da replicare in tutta Italia. «Ciò che proponiamo ai privati proprietari di rustici, casali o baite in località ad alto potenziale turistico di tutta Italia – spiega Gandiglio – è di ristrutturare e riqualificare gli immobili approfittando, fino al 30 giugno del 2022 o anche dopo, se prorogheranno la misura, degli incentivi statali del Superbonus e Sismabonus 110%, utilizzabili anche attraverso lo “sconto in fattura” o la cessione del credito a banche e altri intermediari finanziari. I proprietari potranno recuperare e rivalorizzare i vecchi immobili con investimenti minimi o, in alcuni casi, a “costo zero”, seguendo il disciplinare per la bioedilizia messo a punto da Greengrass, che potrà anche fornire, attraverso i propri partner, i materiali naturali necessari agli interventi».
Le strutture così riqualificate potranno entrare a far parte del network “Greeneria”, utilizzandone il marchio e beneficiando del know-how sviluppato da Greengrass nella gestione della prima “country house” di Guarene. L’unico vincolo per i gestori (che non dovranno riconoscere né royalties né fee alla proprietà del marchio) sarà quello di rifornire integralmente le proprie strutture ricettive attraverso il nuovo canale e-commerce B2B in fase di costruzione su Greeneria.it (ora solo B2C), che potrà offrire una vasta gamma di prodotti di eccellenza qualitativa e ambientale: dai materassi in 100% lattice naturale alle lenzuola in cotone organico, dagli agridetergenti e cosmetici biologici ai vini biodinamici. «Anche in un momento di grave crisi come quello attuale – conclude Andrea Gandiglio – esistono ottime opportunità per chi saprà guardare oltre. Il turismo sarà sicuramente il primo settore a ripartire, ma bisogna portarsi avanti e mettere adesso le basi per una ripartenza focalizzata su sostenibilità ambientale e green economy».
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