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Guerra in Ucraina, Agricoltura: “Grano ko, vivai in crisi” – Trend-online.com

La guerra in Ucraina sta portando angoscia in tutto il mondo. Una situazione di impotenza da parte di tante persone.

Una situazione nella quale si spera possa arrivare il prima possibile intanto al cessate il fuoco.

Coldiretti nazionale ha analizzato la situazione dal punto di vista economico per il suo settore di competenza e ha subito notato un aumento esponenziale del prezzo dei concimi. E anche il settore dei vivai è fortemente penalizzato. Vediamo il dettaglio della situazione per quel che riguada il settore agricolo.

Guerra in Ucraina: esplode il caro concimi

Coldiretti nazionale in occasione della giornata in cui allevatori, agricoltori e pescatori si sono moobilitati per dare sostegno al popolo ucraino ha analizzato cosa comporta già il conflitto in Ucraina.

Per l’organizzazione degli agricoltori si segnala già l’esplosione di un aumento del prezzo dei concimi che hanno un rincaro che arriva anche fino al 170%.

Questo comporta gravi problemi per il nostro paese e mette a rischio per Coldiretti le forniture alimentari. Questa situazione ovviamente comporta ancora di più la dipendenza dell’Italia dall’estero.

Guerra in Ucraina, Coldiretti: c’è forte rincaro del prezzo dei fertilizzanti

Coldiretti continua la sua analisi sostenendo che l’attacco della Russia in Ucraina comporta già conseguenze dal punto di vista della produzione alimentare anche nel nostro paese.

Ci sono rincari dal punto di vista dei fertilizzanti per gli aumenti del gas. Ma non è tutto visto che il presidente Russo Vladimir Putin, come riferisce Coldiretti ha deciso di mettere il divieto ad esportare nitrato di ammonio.

Questo prodotto è basilare per la concimazione del grano. La decisione ovviamente punta a mettere in difficoltà la produzione europea di cereali che ha un legame diretto con le materie prime che arrivano dall’estero.

Guerra in Ucraina: grano a rischio

Come spiega Coldiretti, si assiste ad una situazione che comporterà rincari e prezzi schizzati verso l’alto con la produzione di grano europea che è ancora a più forte rischio visto che il nitrato d’ammonio viene a mancare nella fase determinante per la crescita delle spighe.

E questo ovviamente comporterà una drastica riduzione della produzione di grano nel nostro paese. 

Coldiretti evdenzia che questo è un fatto che crea un gravissimo danno alle imprese che già vivevano una situazione di pesante difficoltà legata ai tanti rincari di questi mesi, a partire dai fertilizzanti fino ad arrivare ad esempio al costo dell’urea che è più che radoppiato e quasi triplicato rispetto a quanto avveniva l’anno scorso.

Aumenti esponenziali dei costi anche per ilperfosfato minerale e per i concimi a contenuto di potassio.

Guerra in Ucraina: Coldiretti-Ixè, l’indagine: una situazione che è insostenibile

Nell’indagine elaborata da Ixe’ insieme a Coldiretti emergono dati inquietanti per il settore.

In primo luogo è fortemente a rischio la fornitura di generi alimentari per un paese come il nostro che già non brillava da questo punto di vista visto che si importa oltre il 60% del grano che serve per fare il pane, il 44% di quello che è necessario per fare la pasta solamente per fare due esempi.

E in questa situazione ci saranno imprese che dovranno gioco forza ridurre i raccolti.

Guerra in Ucraina, Coldiretti: “Sostenere finanziariamente le aziende”

Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini ha sottolineato acccanto alla grande preoccupazione per la situazione generale il grande momento di difficoltà per l’economia mondiale e del nostro paese. E per questo ha deciso di fare un appello:

Occorre garantire sostenibilità finanziaria alle imprese. I prezzi che vengono riconosciuti  ad aziende agricole e alle stalle non devono andare sotto i costi sostenuti. La situazione legata al rincaro dei costi per petrolio e gas ha un effetto sulle aziende quasi come quello di una valanga”. 

Servono – per Coldiretti – interventi che devono essere immediati a partire solo, per fare qualche esempio, dallo sblocco di 1,2 miliardi di euro che sono già stanziati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ma anche incentivare le “operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole”.

Occorre anche per l’organizazione degli agricoltori fermare le speculazioni che vengono fatte sui prezzi che sono pagati dagli agricoltori con una applicazione corretta del decreto sulle pratiche sleali. 

Guerra in Ucraina: forte crisi anche per il settore dei vivai

L’aumento dei costi delle bollette crea problemi enormi anche ad un altro settore, quello che riguarda serre e vivai. La coltivazione di piante e fiori rigorosamente made in Italy, afferma sempre Coldiretti, è in crisi: le aziende si trovano a dovere avere a che fare con rincari su luce, gas e carburanti tali da mettere letteralmente in seria difficoltà tante aziende.

Che spesso hanno una scelta obbligata da dovere prendere: ovvero quella di ridurre le produzioni.

Coldiretti evidenzia che la spesa energetica anche per questo settore si è completamente impennata. I costi di produzione sono di molto superiori ai guadagni, si sta avendo una situazione che non consente alle imprese di potere andare avanti.

Guerra in Ucraina e rincari: l’esempio delle orchidee e delle rose

Coldiretti fa anche un esempio concreto legato alle orchidee e alle rose. Per questo tipo di pianta, spiega Coldiretti, servono almeno 14 ore al giorno di energia. Perchè occorre avere una temperatura fissa tra riscaldamento e illluminazione. Lo stesso vale per tanti altri fiori anche se con altre caratteristiche e necessità come ad esempio rose e tulipani.

Per una serra oggi ci sono solo perdite e chi non riesce a fronteggiare una situazione di rincari di questo tipo ha sole due possibilità: o chiude l’azienda o riconverte l’azienda ad altro. 

Il costo, ammonisce Coldiretti, è doppio: da un lato il riscaldamento delle serre per tenere le temperature necessarie e dall’altro il costo dei carburanti e dei fertilizzanti.

Per non  parlare anche di un’altra situazione fortemente problematica che è quella connessa ai ritardi fortissimi che ci sono a volte nella consegna di  materiali per prodotti che sono indispensabili per il buon funzionamento delle aziende. 

Costi energetici alle stelle colpiscono un settore cardine del nostro paese

Questo vero e proprio schizzare alle stelle dei costi dell’energia sta mettendo in grossa difficoltà un settore basilare per il nostro paese visto che sono circa 27.000 le aziende florovivaistiche italiane.

Di questo passo si rischia di dovere abdicare e favorire le importazioni da paesi esteri di questi prodotti.

In questa maniera già nel 2021 c’è stato un aumento del 7% delle importazioni di questo genere in Italia e si parla spesso di prodotti che sono stati lavorati con sfruttamento dei lavoratori che vengono spesso sottopagati.

Bonus Verde 2022, governo Draghi: un piccolo raggio di luce in un contesto in forte difficoltà

Per Coldiretti la situazione del settore è molto grave, si invitano le persone in questa fase a fare scelte all’insegna del nostro paese. Acquistando quindi  fiori direttamente da produttori che garantiscano l’origine dei prodotti acquistati.

In una situazione di così grave difficoltà, Coldiretti aggiunge che l’unica nota positiva, l’unico raggio di luce che al momento c’è per il settore è il rinnovo del Bonus Verde.

Un bonus che dà un incentivo dello stato alle persone che decidono di fare interventi innovativi nelle proprie aree verdi o nel proprio giardino. A questo link l’articolo sempre di Trend Online che approfondisce nel dettaglio la situazione legata al Bonus Verde e a come fare per accedere all’incentivo.

Giornalista pubblicista, classe 1979.
Sono residente nella bellissima città estense di Ferrara. Mi sono laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Bologna, con indirizzo politico amministrativo. Collaboro dal 2003 con diverse testate cartacee e con giornali on line nei quali mi occupo, in particolare, di scrivere con molta versatilità. Amo spaziare da un tema all’altro e cimentarmi in variegati ambiti di scrittura: dalla cronaca alla politica, dall’economia fino ad arrivare anche allo sport. Di contenuti da raccontare non ne ho mai abbastanza!

Il mio motto è? “La vita è come una partita di tennis”.

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