I vertici hanno segnalato che la buona generazione di cassa del 2020 consentirà di coprire integralmente la politica di aumento dei dividendi fino al 2024.
Hera ha diffuso i risultati finanziari del 2020, esercizio chiuso con ricavi per 7,08 miliardi di euro, in aumento del 2,4% rispetto 6,91 miliardi ottenuti l’anno precedente, grazie soprattutto alle attività nel settore energia, in particolare per la variazione di perimetro dovuta all’operazione straordinaria con Ascopiave; inoltre, il risultato è stato determinato dalla crescita della gestione calore, con gli interventi legati al bonus facciate e alle opere di efficienza energetica. In aumento anche il margine operativo lordo, che è salito da 1,09 miliardi a 1,12 miliardi di euro (+3,5%); la marginalità si è attestata al 15,9%. L’utile netto (esclusa la quota di terzi) è stato pari a 302,7 milioni di euro, rispetto ai 385,7 milioni del 2019, risultato che comprendeva voci straordinarie per 84,9 milioni di euro.
A fine 2020 l’indebitamento netto di Hera era pari a 3,23 miliardi di euro, in calo dai 3,27 miliardi di inizio anno. Nell’intero esercizio la società ha investito 528,5 milioni di euro, rispetto ai 509,2 milioni dell’anno precedente.
I vertici di Hera hanno segnalato che la buona generazione di cassa del 2020 consentirà di coprire integralmente la politica di aumento dei dividendi fino al 2024.
Il management di Hera ha proposto la distribuzione di un dividendo 2021 (relativo all’esercizio 2020) di 0,11 euro per azione, in aumento rispetto agli 0,1 euro staccati lo scorso anno. La cedola sarà staccata lunedì 5 luglio 2021 e messa in pagamento il 7 luglio.
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