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I bonus per la casa e la sostituzione degli infissi: edilizia libera o CILA? – Lavori Pubblici – NEWS110

Ormai è chiaro, ogni qual volta si parla di intervenire,
ristrutturare e riqualificare la propria abitazione, nel programma
degli investimenti occorre prendere in considerazione le
possibilità di detrazione fiscale offerte per il settore
dell’edilizia.

Dal Superbonus 110% ai bonus per la casa

La più conosciuta è senza dubbio quella del 110% (superbonus) di
cui all’art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio)
per gli interventi di riqualificazione energetica e riduzione del
rischio sismico. Una detrazione applicabile agli edifici nella loro
interezza e solo in alcuni casi alle unità immobiliari (che devono
avere accesso autonomo ed essere funzionalmente indipendenti).

Ma quando si vuole intervenire “semplicemente” sulla singola
abitazione, le possibilità offerte dalla normativa non sono così
rilevanti come per il superbonus. Nei casi più comuni di unità
immobiliari in condominio, esistono altre detrazioni fiscali:

  • l’ecobonus di cui all’art. 14 del Decreto Legge n.
    63/2013;
  • il bonus ristrutturazioni edilizie previsto all’art. 16, comma
    1 del Decreto Legge n. 63/2013.

Due detrazioni fiscali che hanno sostenuto il settore delle
costruzioni, almeno fino alla nascita del superbonus 110% che ha
rappresentato un vero e proprio crack come dimostrato nell’ultimo

rapporto Cresme
“Il recupero e la riqualificazione energetica
del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di
incentivazione”.

Ecobonus e bonus ristrutturazioni: le differenze

Gli interventi di riqualificazione energetica (ecobonus) di cui
all’art. 14 del D.L. n. 63/2013 fanno riferimento alle disposizioni
di cui:

  • all’articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n.
    220;
  • all’articolo 1, commi da 344 a 347 della legge 27 dicembre
    2006, n. 296.

Stiamo parlando di interventi che oggi devono rispettare i
requisiti minimi previsti dal Decreto MiSE 6 agosto 2020 (Decreto
requisiti tecnici ecobonus) ma che non prevedono particolari
disposizioni dal punto di vista edilizio. Cioè, l’ecobonus può
essere utilizzato a prescindere se stiamo intervenendo con un
intervento di edilizia libera, soggetto a CILA, SCIA o PdC.

Gli interventi di ristrutturazione edilizia per la casa (bonus
ristrutturazioni) di cui all’art. 16, comma 1 del D.L. n. 63/2013
fanno riferimento alle disposizioni di cui:

  • all’articolo 16-bis, comma 1, lettera b) del d.P.R. n. 917/1986
    (TUIR).

In questo caso si tratta di recupero del patrimonio edilizio e
di riqualificazione energetica che per quanto riguarda le singole
unità immobiliari siano configurati dal punto di vista edilizio
come interventi di cui all’art. 3, comma 1, lettere b), c) e d) del
d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizio):

  • interventi di manutenzione straordinaria;
  • interventi di restauro e di risanamento conservativo;
  • interventi di ristrutturazione edilizia.

La sostituzione degli infissi

Se c’è un intervento che ha messo in crisi il settore per il
corretto inquadramento edilizio e fiscale, è certamente la
sostituzione degli infissi. Su questo intervento registriamo il
maggior numero di richieste di chiarimento:

  • si utilizza l’ecobonus o il bonus ristrutturazioni?
  • è un intervento di edilizia libera o soggetto a comunicazione,
    segnalazione o permesso?

Domande che hanno messo in crisi professionisti, imprese e
uffici tecnici, con risposte (purtroppo) disallineate.

Chiariamo subito, la sostituzione degli infissi “potrebbe”
fruire sia dell’ecobonus che del bonus ristrutturazioni edilizie.
Dipende se l’infisso di partenza e quello di arrivo soddisfano
i requisiti
di cui alla Tabella 1, Allegato E al Decreto MiSE 6
agosto 2020 (Decreto Requisiti tecnici ecobonus). Se l’intervento
soddisfa questi requisiti, il contribuente può senza dubbio
scegliere alternativamente le due detrazioni.

Edilizia libera o CILA?

A questo punto occorre comprendere il regime edilizio. E su
questo registriamo i maggiori dubbi da parte di tutti. Dubbi che
proveremo a sciogliere di seguito.

In un recente approfondimento (Testo
Unico Edilizia 2022: guida normativa, interventi e titoli
)
abbiamo fatto il punto sulla normativa edilizia, sulle tipologie di
intervento previste dal d.P.R. n. 380/2001 e dal relativo regime
edilizio.

L’Agenzia delle Entrate, benché non sia un compito che le
compete, nella sua guida alla agevolazioni fiscali per le
ristrutturazioni edilizie, lo ha detto chiaramente. Tra gli
interventi di manutenzione straordinaria che utilizzano il bonus
50% figurano i seguenti:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con
    serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • recinzione dell’area privata;
  • costruzione di scale interne.

In realtà la sostituzione degli infissi si configura come
manutenzione straordinaria solo in caso vengano modificati
materiali, dimensioni o componenti vetrate. In questo caso, si può
parlare di manutenzione straordinaria e l’intervento accede sia la
bonus ristrutturazioni edilizie che (in caso di rispetto dei
richiamati requisiti tecnici del MiSE) all’ecobonus.

Il minimo comune denominatore

In comune tra ecobonus e bonus ristrutturazioni, c’è il titolo
edilizio necessario. In entrambe i casi, infatti, è necessaria una
comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). Questo
perché:

  1. se fosse manutenzione ordinaria non potrebbe godere del bonus
    ristrutturazioni né dell’ecobonus (non ci sarebbe alcuna
    innovazione e miglioramento energetico);
  2. essendo un intervento di manutenzione straordinaria “leggera”,
    la Tabella A allegata al D.Lgs. n. 222/2016 prevede espressamente
    l’utilizzo della CILA.

Non vi abbiamo convinti? scrivete redazione@lavoripubblici.it
o tramite la pagina Facebook di
LavoriPubblici.it
, l’analisi normativa e il confronto fra punti
di vista differenti è sempre il benvenuto.

Source: lavoripubblici.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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