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I bonus trainano l’edilizia: “Tante richieste, manca manodopera”. Bene le agevolazioni al 90% per le facciate, non decolla la riqualificazione energetica – La Stampa

In città è un fiorire di cantieri legati ai bonus per la ristrutturazione degli edifici. Il boom è legato in particolare al bonus 90% facciate, e non tanto al Superbonus 110% per la riqualificazione energetica, che ha dovuto scontrarsi con lungaggini e poca chiarezza. Dalla Cassa Edile del Vercellese e Valsesia confermano che le ristrutturazioni hanno comportato in un anno, dal luglio 2020 al luglio 2021, un aumento del 9% degli iscritti, passati da 1.580 a 1.700 lavoratori. Le ore lavorate sono aumentate di oltre il 26%.

«Purtroppo – racconta il direttore Andrea Braghero – c’è molta carenza di manodopera, dal manovale alla figura specializzata nella carpenteria e lavorazione del ferro. La carenza di figure legate al mondo edile fa sì che non si riescano a evadere tutte le richieste: mancano persone che hanno interesse ad entrare nel settore, perché negli anni si sono rivolte ad altri impieghi. Lo testimonia l’età media dei nostri iscritti, 45 anni, che si affaccia verso la fine del ciclo lavorativo e non all’inizio. Neanche l’immigrazione è riuscita a colmare questa lacuna».

Mancanza di manodopera e di materiale sono i problemi principali che hanno rallentato la partenza di nuove ristrutturazioni, come confermano da Confartigianato Imprese Piemonte Orientale. «Mancano addetti ai ponteggi – spiega il vice presidente Antonio Elia – e questo sta facendo rimandare i cantieri, provocando gravi difficoltà». L’Associazione Artigiani ha istituito un gruppo di lavoro che ha supportato le Scuole Edili e ha avviato corsi di «cappottisti», cioè esperti nei cappotti isolanti, ma anche per formare addetti alla posa dei serramenti e degli impianti.

A trainare il comparto è stato però soprattutto il bonus 90% facciate. «Tante persone si sono tirate indietro sul Superbonus energetico – conferma Michela Dello Stritto, collaboratrice di Confartigianato per la categoria Costruzioni – perché partivano dal presupposto che tutto poteva essere ottenuto gratis, mentre sono sorti costi aggiuntivi non calcolati prima. Invece per il 90% facciate si è partiti più spediti, viene richiesta meno burocrazia e ci sono stati molti chiarimenti. Le richieste arrivate al nostro sportello per il Superbonus 110% sono state 40 da aprile ad oggi, ma solo 4 hanno accettato di andare avanti. Inoltre le scadenze non permettono di acquisire nuovi progetti, e tante persone non sono disposte a sanare difformità nei loro edifici e accedere così all’agevolazione».

Una tendenza confermata dalla stessa Cassa Edile: «Il bonus facciate ha un iter procedurale più semplificato e immediato, mentre per l’altro, tra passaggio di due classi energetiche e altre limitazioni, non è così. Inoltre c’è l’assenza sul territorio di imprese così strutturate da poter avviare cantieri per Superbonus: sono più presenti nelle grandi città».

C’è poi la questione dei professionisti subissati dal lavoro: «Abbiamo riscontrato problemi da parte dei clienti nel reperire esperti disposti a farsi carico dei progetti – evidenzia Piergiorgio Pozzuolo, di Cna Piemonte Nord – perché gli studi si sono ritrovati una grande mole di richieste a partire da luglio 2020. Confermiamo comunque il boom di opere: l’iniziativa ha smosso il mercato dei cantieri, che era un po’ in affanno. Auspichiamo che questi provvedimenti vengano portati avanti ma semplificati, dopo che il sistema è stato collaudato». –

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