La legge di bilancio contiene tante buone notizie per i proprietari di abitazioni, dal 110% agli aiuti per i giovani, fino agli arredi
Ci sono novità interessanti per il settore immobiliare nella legge di bilancio del 2022. Proviamo a esplorarle con l’aiuto di Laura Adele Feltri, agente immobiliare ed esperta di materie giuridiche inerenti la casa.
Sono previste agevolazioni per il mondo dell’abitare in questa legge di bilancio?
«Sì, diverse novità. Cominciamo dalle agevolazioni per l’acquisto della prima casa che scadevano al 30 giugno 2022: sono state invece prorogate al 31 dicembre 2022. Sono agevolazioni che riguardano i giovani che non hanno ancora compiuto i trentasei anni e che non hanno un reddito Isee superiore ai 40 mila euro annui. Gli aiuti consistono nell’esenzione totale dalle imposte di registro e dalle imposte riguardanti ipoteche e catasto. Lo Stato, in particolare, riconosce un credito di imposta pari all’Iva che viene versata».
Ci sono altri aiuti per quanto riguarda i giovani?
«Sì, in materia di affitti: per i giovani fra i venti e i trentuno anni è prevista una detrazione Irpef. L’aiuto riguarda i giovani il cui reddito complessivo non sia superiore a 15.493 euro. La detrazione delle tasse vale per i primi quattro anni del contratto; va da un minimo garantito di 991,60 euro a un massimo di duemila euro».
E per i mutui prima casa?
«Anche per questi troviamo una proroga delle facilitazioni fino al 31 dicembre 2022, con la possibilità di sospendere il pagamento delle rate per i lavoratori autonomi, i professionisti, imprenditori individuali, piccoli imprenditori».
Sono previste misure nuove anche per quanto riguarda l’Imu?
«Sì e riguardano il caso in cui un componente del nucleo familiare abbia stabilito la dimora abituale e la residenza in immobili situati in altri comuni rispetto all’abitazione di famiglia. In questo caso sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste per l’abitazione principale (esenzione Imu o aliquota ridotta) solo per uno dei due immobili, a scelta dei componenti della famiglia. È pure prevista una novità per i pensionati italiani residenti all’estero la cui abitazione in Italia non viene comunque affittata o data in comodato d’uso: per questa casa che rimane vuota, la riduzione dell’Imu passa dal 50 al 36,5 per cento. Le altre condizioni rimangono uguali al passato».
Finalmente, il governo ha deciso di andare incontro anche ai piccoli commercianti dei paesini.
«Sì, è una norma che è rivolta ai comuni con meno di cinquecento abitanti, si tratta soprattutto di paesi di montagna. Si vorrebbe contrastare lo svuotamento dei piccoli paesi, la scomparsa di ogni attività commerciale. Si tratta di un contributo per il pagamento dell’Imu a favore di commercianti e artigiani che avviano, proseguono o trasferiscono l’attività in un piccolo Comune. Bisognerà vedere in quanto consisterà il contributo, ma certamente si tratta di un buon segnale».
E c’è sempre il famoso superbonus del 110 per cento.
«Per accedere a questo provvedimento sono previste regole molto precise per cui consiglio di affidarsi a professionisti competenti. E’ il bonus fiscale che si applica sui lavori di ristrutturazione da condòmini, da persone che possiedono un intero edificio, da persone che sistemano il proprio appartamento all’interno del condominio, da Onlus e organizzazioni di volontariato. La proroga delle detrazioni arriva al 31 dicembre 2025. Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023 il contributo è del 110 per cento. Per le spese sostenute nel 2024 il contributo è del 70 per cento e per quelle del 2025 si scende al 65 per cento. Per gli interventi effettuati da persone fisiche su edifici unifamiliari, cioè unità immobiliari “indipendenti e autonome” la proroga è fino al 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il trenta per cento dell’intervento complessivo. Viene prevista anche l’obbligatorietà del visto di conformità pure nel caso di fruizione del bonus in dichiarazione dei redditi, mentre prima era necessaria solo nell’opzione sconto in fattura o cessione del credito. A meno che la dichiarazione venga presentata dal contribuente sulla base di quella “precompilata” dall’Agenzia delle Entrate oppure per il tramite del sostituto d’imposta che gli presta assistenza fiscale».
Che cosa ne è stato del bonus sui mobili, gli arredi e i grandi elettrodomestici?
«La detrazione Irpef del cinquanta per cento viene prorogata al 31 Dicembre 2024, ma per tutto l’anno 2022 il massimale di spesa è ridotto da sedicimila a diecimila euro mentre per 2023 e 2024 il massimale diminuirà da diecimila a cinquemila euro. Restano invariate le modalità della detrazione fiscale: il recupero è possibile in dieci quote annuali di pari importo, esclusivamente con la dichiarazione annuale dei redditi; non è consentita la cessione del credito o lo sconto in fattura; la detrazione per mobili e arredi è possibile solo se riguarda l’unità immobiliare residenziale oggetto dell’intervento di ristrutturazione».
Ci può fornire un esempio?
«L’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici, che ricordo devono essere di classe non inferiore alla A+ (A per i soli forni) è oggetto del bonus fiscale anche se si è ristrutturato il bagno. Ricordo che i lavori di recupero edilizio devono essere iniziati dal 1° Gennaio 2021 se si chiedono le agevolazioni nel 2022. Se si vuole ristrutturare un bagno nel 2022 si potranno comprare elettrodomestici con le agevolazioni nel 2023».
Ci dica qualcosa del cosiddetto bonus verde.
«Sì. La detrazione per la sistemazione del verde di aree scoperte private di edifici esistenti, recinzioni, impianti di irrigazione, giardini pensili e via dicendo è prorogata fino al 31 dicembre 2024 e ammonta al trentasei per cento come detrazione Irpef. Il plafond massimo di spesa resta fissato in cinquemila euro per unità familiare; il recupero è possibile in dieci quote annuali, esclusivamente attraverso la dichiarazione annuale dei redditi; non è ammissibile la cessione del credito o lo sconto in fattura».
Anche il bonus acqua potabile è stato prorogato?
«Il credito di imposta di mille euro per immobile di abitazione e di cinquemila euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, viene prorogato fino al 31 dicembre 2023. Spetterà a chi effettua l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati a migliorare la qualità delle acque destinate al consumo umano. L’obiettivo è razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo dei contenitori di plastica».
Il bonus facciate è stato confermato.
«Sì, ma soltanto fino alla fine di quest’anno e la detrazione Irpef è stata ridotta dal novanta al sessanta per cento. Oltre al restauro sono compresi anche la pulitura e la tinteggiatura. Rimane invariata l’assenza di plafond di spesa massima su cui calcolare la detrazione fiscale. E’ possibile la cessione del credito nei confronti di altri soggetti in cambio di denaro, o avere lo sconto in fattura da parte di imprese e professionisti che hanno effettuato l’intervento. Il recupero sarà in dieci quote annuali di pari importo esclusivamente con la dichiarazione annuale dei redditi».
Ci sono novità per questa legge?
«Se si vuole recuperare il “bonus facciate” mediante cessione credito o sconto in fattura è necessario produrre, a partire dal 12 novembre 2021: l’attestato di congruità delle spese sostenute; il visto di conformità da parte del commercialista. Se invece si volesse utilizzare la propria dichiarazione annuale dei redditi non sarà necessario produrre i suddetti documenti. Anche per le ristrutturazioni edilizie il recupero del credito verrà effettuato in dieci quote annuali di pari importo, esclusivamente con la dichiarazione dei redditi e può essere oggetto di cessione in cambio di denaro o può ottenere lo sconto in fattura da parte di imprese e professionisti che hanno effettuato l’intervento. Il plafond massimo di spesa è di 96 mila euro».
Ci sono novità per questa legge?
«Se si vuole recuperare il “bonus ristrutturazioni” mediante cessione credito o sconto in fattura è necessario produrre: l’attestato di congruità delle spese sostenute, il visto di conformità da parte del commercialista. Importante novità: le spese sostenute per i documenti al punto 1 e 2 saranno fiscalmente detraibili. Questi documenti non sono tuttavia necessari con interventi in edilizia libera, indipendentemente dall’importo dei lavori , interventi il cui importo complessivo non superi i diecimila euro; per chi volesse utilizzare la propria dichiarazione annuale dei redditi».
Un elemento importante delle agevolazioni era la riqualificazione energetica, il cosiddetto Ecobonus.
«Allora, la detrazione Irpef che va dal cinquanta all’ottantacinque per cero è prorogata al 31 dicembre 2024. Restano invariati il tetto di spesa massima; la possibilità di recupero in dieci quote annuali di pari importo esclusivamente con la dichiarazione annuale dei redditi; infine, è possibile la cessione nei confronti di altri soggetti in cambio di denaro o avere lo sconto in fattura da parte di imprese e/o professionisti che hanno effettuato l’intervento».
Ci sono novità per questa legge?
«Se si vuole recuperare “l’ecobonus” mediante cessione credito o sconto in fattura è necessario produrre a partire dal 12 novembre 2021 l’attestato di congruità delle spese sostenute, il visto di conformità da parte del commercialista. Anche in questo caso, le spese sostenute per i documenti citati saranno fiscalmente detraibili. I documenti non sono necessari come avviene per i casi del bonus ristrutturazioni».
Il bonus per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici non è stato prorogato mentre è stata prevista una nuova detrazione per chi elimina le barriere architettoniche.
«È una gran novità, dal primo gennaio 2022 viene introdotto un bonus edilizio specifico destinato a incentivare gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. La detrazione del settantacinque per cento si può ripartire in cinque rate annuali di pari importo. Questo aiuto è calcolato su di un massimo di spesa di 50 mila euro per gli interventi negli edifici unifamiliari; 40 mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio se composto da due a otto unità immobiliari; 30 mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio se composto da più di otto unità immobiliari. Anche questo intervento può essere oggetto di cessione nei confronti di altri soggetti in cambio di denaro oppure si può ottenere lo sconto in fattura da parte di imprese e/o professionisti che hanno effettuato l’intervento per l’importo che verrà poi rimborsato».
Ci dice un suo commento?
«Spero che questi provvedimenti aiutino sempre più il settore dell’edilizia che è un volano fondamentale per la ripresa economica. Saranno coinvolti tanti di professionisti, artigiani, lavoratori autonomi che riprenderanno a lavorare proponendo soluzione su misura, interpretando i desideri dei committenti. Alla fine avremo abitazioni più belle e confortevoli e riusciremo a realizzare un risparmio energetico notevole. Avremo anche paesi migliori, più alla portata delle persone disabili. Una gran bella cosa».
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.