È tutto nero su bianco: partono i controlli a tappeto sui lavori che usufruiscono del superbonus o delle altre agevolazioni per ristrutturare le abitazioni. Non è un segreto, d’altronde: i bonus edilizi sono uno strumento dimostratosi indubbiamente efficace nel rilanciare il settore dell’edilizia, particolarmente colpito dalla crisi economica legata alla pandemia, e per promuovere il risparmio energetico e la tutela ambientale attraverso gli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica di case e condomini. Purtroppo, però, in questi mesi hanno anche mostrato diversi punti deboli. Le cessioni dei bonus edilizi e gli sconti in fattura hanno generato frodi causate dalla diffusione di crediti di imposta inesistenti, definite dal ministro dell’economia Daniele Franco “tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto”.
Di fronte al rischio di sprechi derivante dal fatto che lo Stato paga l’intero costo o una parte elevata del costo dei lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico, fino alle truffe che hanno generato crediti di imposta inesistenti per miliardi di euro, lo Stato reagisce. Con il decreto del 15 aprile 2022, il ministero del lavoro e delle politiche sociali ha costituito un comitato di monitoraggio del settore edile, che prevede un sistema di verifica della congruità della manodopera impiegata nella realizzazione di lavori edili pubblici e privati. L’obiettivo del sistema di verifica è trovare eventuali frodi, individuando coloro che hanno usufruito dei bonus in maniera indebita. Il comitato monitorerà i lavori edili iniziati dal primo novembre 2021 “anche al fine di individuare eventuali interventi integrativi e correttivi sulla base delle evidenze applicative rilevate”.
I controlli a tappeto sul superbonus: chi li fa e cosa si rischia
Il comitato è composto da esperti dei ministeri del lavoro e delle infrastrutture, e da rappresentanti dei sindacati, delle associazioni dei costruttori e degli ispettori del lavoro. I componenti del comitato durano in carica tre anni e possono essere rinnovati. Ne fanno parte:
- Romolo de Camillis, in rappresentanza del ministero del lavoro e delle politiche sociali, con funzioni di coordinatore;
- Massimo Moscatello, in rappresentanza del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;
- Vincenzo Tedesco, in rappresentanza dell’Inps (istituto nazionale previdenza sociale);
- Patrizia Clemente, in rappresentanza dell’Inail (istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro);
- Orazio Parisi, in rappresentanza dell’Inl (ispettorato nazionale lavoro);
- Beatrice Sassi, in rappresentanza di Ance (associazione nazionale costruttori edili);
- Giuliano Giordani, in rappresentanza di Legacoop produzione e servizi e di Agci produzione e lavoro (associazione generale cooperative italiane);
- Giuseppe Salomoni, in rappresentanza di Confcooperative lavoro e servizi;
- Stefano Crestini, in rappresentanza di Anaepa Confartigianato;
- Riccardo Masini, in rappresentanza di Cna Costruzioni;
- Michele De Sossi, in rappresentanza di Fiae Casartigiani;
- Luigi Quaranta, in rappresentanza di Claai (confederazione delle libere associazioni artigiane italiane);
- Laura Palomba, in rappresentanza di Confapi Aniem (associazione nazionale delle piccole e medie imprese edili manifatturiere);
- Antonio Di Franco, in rappresentanza di Fillea-Cgil;
- Cristina Righitta, in rappresentanza di Filca-Cisl;
- Donato Scutaro, in rappresentanza di Feneal-Uil;
- Bianca Maria Baron, in rappresentanza della Cnce (commissione nazionale paritetica per le casse edili).
Nel dettaglio, i controlli iniziali riguarderanno i cantieri che sono partiti negli ultimi mesi del 2021. Si tratta di ispezioni ulteriori che integreranno il lavoro già avviato dall’Agenzia delle entrate. Quest’ultima, oltre alle verifiche documentali della sussistenza dei presupposti che danno diritto all’accesso al superbonus 110%, può effettuare i propri controlli entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi con la quale si è fruito della detrazione.
Ma cosa rischia il beneficiario dell’agevolazione non in regola? In caso venisse riscontrato che il beneficiario del bonus edilizio non dispone (o dispone soltanto parzialmente) dei requisiti necessari ad ottenere l’incentivo economico, l’amministrazione finanziaria chiederà la restituzione dell’importo erogato maggiorato degli interessi. La decadenza del beneficio si applica solo all’intervento oggetto di irregolarità o di omissione. I fornitori e i soggetti cessionari rispondono solo per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in modo irregolare.
Il boom delle frodi fiscali sui bonus edilizi
Come è noto, il superbonus spetta per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica effettuati su parti comuni di edifici, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno e sulle singole unità immobiliari. Tra i lavori ammessi ci sono interventi di riqualificazione energetica, installazione di impianti solari fotovoltaici e installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Al momento rimangono aperte alcune questioni riguardo alla proroga del beneficio, con i partiti che chiedono una proroga del termine attualmente previsto che obbliga le villette unifamiliari ad effettuare il 30% dei lavori entro il mese di giugno. Si chiede anche di allentare i limiti per la cessione dei crediti edilizi, consentendola a istituti diversi da banche e assicurazioni. Le limitazioni, in questo caso, erano state introdotte proprio per contrastare eventuali frodi, ma hanno di fatto bloccato i lavori iniziati e ora si sta cercando la soluzione più idonea e “di compromesso” per monitorare i passaggi dei crediti.
Su Today abbiamo mostrato i dati inediti della Guardia di finanza riguardanti le frodi fiscali sui bonus edilizi. I numeri aggiornati sono impressionanti e saranno inseriti nella prossima Nadef, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza che viene presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del Def. Nel 2021, su 41.047 interventi ispettivi di natura amministrativa (controlli e verifiche fiscali), la Guardia di finanza ha contestato somme pari a circa 47 miliardi di euro di presunta evasione tra base imponibile, ritenute e Iva.
Si tratta di cinque miliardi in più rispetto al 2020, nonostante 1.645 accertamenti in meno. Un eccesso simile a quello denunciato da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate, in merito alle frodi relative ai crediti fittizi riconducibili ai bonus edilizi (4,4 miliardi di euro). Sotto la lente del fisco pare siano finite in modo particolare anche le ritenute: l’ammontare dubbio fa registrare un picco del +60% rispetto al 2020.
Secondo i dati presentati da Ruffini in un’audizione parlamentare del febbraio scorso, i bonus edilizi più utilizzati per la realizzazione delle truffe sono il bonus facciate (51% dei casi) e l’ecobonus (37% dei casi). Quello meno utilizzato è stato invece il superbonus 110% (il 3% del totale). Il governo ha introdotto diversi provvedimenti e correttivi per contrastare le frodi e scongiurare le truffe, concedendo ad esempio la possibilità di cedere il credito fiscale a imprese, banche, enti o professionisti, ma non per un numero illimitato di volte e con alcuni accorgimenti per controllarne i passaggi. E adesso scattano i controlli a tappeto.
L’Enea (agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha pubblicato sul proprio sito il poster 2022 delle detrazioni fiscali e dei bonus edilizi legati alle abitazioni e ai condomini, a disposizione dei cittadini e dei professionisti del settore. Si tratta di uno strumento utile sia ai cittadini sia alle imprese che hanno intenzione di effettuare o già hanno effettuato lavori connessi ai bonus edilizi. Il poster riporta per ognuna delle misure di incentivazione la percentuale di detrazione applicabile, il limite di spesa, la tipologia di bonus, chi può usufruirne, l’elenco degli interventi ammissibili, la possibilità o meno di cedere il credito e quella di chiedere lo sconto in fattura. Potete scaricarlo qui.
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