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IHS Markit PMI: continua a giugno la ripresa del settore edile italiano – Il Giornale delle PMI

Secondo gli ultimi dati PMI® di IHS Markit, a fine del secondo trimestre il settore edile italiano è rimasto sulla via della ripresa. L’attività totale è ancora una volta aumentata a causa della crescita quasi record dei nuovi ordini, e le aziende campione hanno citato le agevolazioni fiscali, l’allentamento delle misure anti Covid-19 e il maggiore ottimismo dei clienti. Le aziende edili, nel corso del mese di giugno, hanno di conseguenza assunto personale aggiuntivo.

A causa della diffusa carenza di materiale edile, le interruzioni sulla fornitura sono di nuovo peggiorate e di conseguenza le pressioni inflazionistiche.

Dopo le dovute destagionalizzazioni, l’indice principale dell’indagine IHS Markit PMI® sul settore edilizio italiano, che monitora i cambiamenti su base mensile del volume totale delle attività edili, a giugno ha raggiunto 57.9, in leggera discesa dal valore record in 14 anni di maggio di 58.3, segnalando un’altra rapida crescita dell’attività edile. Durante l’intero secondo trimestre, l’indice medio ha raggiunto il valore più alto mai osservato dal secondo trimestre del 2001 di 57.9.

A livello settoriale, i valori di crescita quasi record per l’attività edile residenziale e non residenziale sono stati in parte controbilanciati dalla nuova contrazione del sottosettore dell’ingegneria civile.

I dati di giugno hanno inoltre indicato un nuovo rafforzamento della domanda dei clienti, i nuovi ordini ricevuti sono infatti aumentati per il quinto mese consecutivo e al tasso più veloce in oltre 20 anni. Secondo le aziende aderenti all’indagine, gli schemi governativi dell’ecobonus e del superbonus e l’allentamento delle misure anti Covid-19 hanno stimolato i nuovi ordini.

Allo stesso tempo, a giugno le aziende hanno continuato ad assumere personale, estendendo l’attuale sequenza di creazione occupazionale iniziata a febbraio. Il tasso di aumento occupazionale è stato in generale elevato e il più veloce da marzo. I dati raccolti hanno attribuito l’ultima tornata di creazione occupazionale alle più forti condizioni della domanda. Le imprese hanno inoltre registrato a giugno una nuova crescita dell’utilizzo dei subappaltatori.

A giugno, il maggiore fabbisogno dell’attività ha inoltre costretto le aziende ad aumentare la loro attività di acquisto ad un tasso rimasto elevato ma in rallentamento rispetto a maggio.

Inoltre, a fine del secondo trimestre, i tempi medi di consegna dei fornitori si sono allungati al secondo tasso maggiore mai osservato, dopo quello riportato ad aprile 2020, a causa delle diffuse carenze di materiale edile.

Le interruzioni della fornitura hanno ancora una volta contribuito all’incremento delle pressioni inflazionistiche di giugno, aumentando infatti i prezzi medi di acquisto. I dati raccolti hanno attribuito l’ultimo aumento al maggiore costo dei materiali e all’incremento dei listini dei fornitori, con il tasso di inflazione che inoltre ha raggiunto un nuovo livello record. Anche i subappaltatori hanno aumentato a giugno le loro tariffe e ad un livello senza precedenti.

Guardando avanti, le imprese edili italiane sono rimaste ottimiste e hanno previsto una maggiore attività durante i prossimi 12 mesi. Il livello di ottimismo è di poco variato da quello record in 20 anni di maggio e le aziende campione lo hanno attribuito agli sgravi fiscali governativi, alla crescita delle vendite, e alla speranza di una ripresa sostenuta del settore man mano che si allentano le restrizioni anti Covid-19.

Commento

Lewis Cooper, Economist presso IHS Markit, che ha redatto il report sul sondaggio, ha dichiarato: “Il settore edile italiano ha continuato a giugno il suo percorso di recupero con l’ennesima forte espansione dell’attività edile che è stata causata dalla crescita quasi record dei nuovi ordini, dall’allentamento delle restrizioni anti Covid-19, dagli sgravi fiscali governativi e dal maggiore ottimismo del mercato che ha fatto incrementare la domanda. Le aziende campione hanno di conseguenza aggiunto ulteriore personale ad un tasso più veloce, con la creazione occupazionale che ha raggiunto il livello massimo in tre mesi. Tuttavia, alla fine del secondo trimestre, la sostenuta ricrescita ha di nuovo portato con forti pressioni inflazionistiche e interruzioni sulla fornitura. A causa delle diffuse carenze di materiali, i tempi medi di consegna si sono allungati ad un livello quasi record, con una severità nei ritardi seconda solo a quella di aprile 2020. Secondo le aziende campione, tale allungamento ha fatto innalzare i prezzi presso i fornitori e ha favorito un innalzamento dei costi, provocando a giugno un innalzamento record dei costi di acquisto. Malgrado le pressioni inflazionistiche e le problematiche legate alla fornitura restino i motivi che destano le preoccupazioni principali per il settore, le aziende sono rimaste altamente fiduciose riguardo alla crescita dell’attività durante i prossimi dodici mesi. Gli schemi governativi dell’ecobonus e del superbonus sono stati ancora una volta citati più volte come fonte principale di ottimismo e, di fatto, se la domanda dovesse rimanere elevata, il settore dovrebbe continuare a crescere nel corso del terzo trimestre”.

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