È stato pubblicato il secondo numero del 2022 della newsletter della UIF, con una breve sintesi delle attività svolte nel secondo semestre 2021.
In questo periodo la UIF ha ricevuto 69.401 SOS, completando un anno di crescita vigorosa delle segnalazioni, in aumento del 15,2% rispetto al secondo semestre del 2020. Le SOS complessivamente ricevute nel 2021 si attestano quindi a 139.524 unità (+23,3% rispetto all’anno precedente), mentre le analizzate sono 138.482, in aumento del 21,9%.
Nel semestre la UIF ha adottato 11 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette, per un valore di 5,7 milioni di euro. In aumento anche gli scambi nell’ambito della collaborazione con l’Autorità giudiziaria e con le omologhe autorità estere. Il graduale allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia ha consentito l’avvio di sette verifiche ispettive, anche nei confronti di operatori non finanziari sinora mai ispezionati. Sono stati avviati altresì quattro controlli cartolari nei confronti di intermediari attivi nel settore dei finanziamenti “Covid-19”.
A novembre è stato emesso il DL n. 157 che impone ai destinatari degli obblighi antiriciclaggio di non procedere all’acquisizione dei crediti fiscali quando ricorrono i presupposti per la segnalazione di operazioni sospette (previsione confluita nella legge 30 dicembre 2021, n. 234, c.d. legge di bilancio).
Analisi e commento
Vi segnaliamo il deposito a cura dell’Unità di informazione finanziaria (UIF) di Banca d’Italia del rapporto semestrale 2021 sulle segnalazioni operazioni sospette (SOS). Di seguito i link con cui è possibile scaricare il rapporto e la presentazione del Direttore UIF.
Il rapporto come ogni anno è una miniera di informazioni che denota comportamenti e situazioni finanziarie meritevoli di attività di vigilanza dell’Istituto e delle forze dell’ordine.
→ Newsletter n.2 – 2022. Le Segnalazioni di Operazioni Sospette – 2° semestre 2021
→ Allegato statistico
In breve i dati macro del Rapporto 2021:
- Le SOS sono 139.524 (26.337 in più dell’anno 2020 +23,3%). La rilevantissima crescita delle SOS è confermata anche nel secondo semestre 2021 (+15,2% rispetto agli analoghi mesi del 2020). Tutto l’incremento avviene in ogni settore di controllo di attività finanziarie ad eccezione del terrorismo che è in leggero calo ( da 267 a 243 SOS). Le segnalazioni trasmesse agli Organi Investigativi sono ben 69.659, il dato numerico più alto registrato sinora dalla UIF. Vi ricordiamo che da anni più del 50% delle segnalazioni diventano oggetto di indagini a cura della Guardia di Finanza.
- Salta immediatamente all’occhio come le segnalazioni analizzate siano il segno inequivocabile di una tempestiva attenzione e cura nel lavoro qualitativo propedeutico al perseguimento del principio concreto di legalità nell’analisi dei flussi finanziari.
- Gli importi delle SOS superano i 47 miliardi di euro (in flessione di 2 MLD di euro rispetto al 2020) ben più del valore di una normale Legge Finanziaria dello Stato a dimostrazione delle ingenti risorse che sono sottratte con condotte illegali o illecite al bene comune.
- I maggiori incrementi di SOS in termini assoluti riguardano le operazioni effettuate in Lombardia, Veneto, Lazio, Piemonte, Toscana, Alto Adige. Il dato si commenta da solo, come ripetiamo da molti anni nell’analisi dei flussi criminali finanziari: avviene nelle Regioni del Nord Italia (l’unica eccezione è la Regione Lazio) il riciclaggio maggiore dei proventi di attività illecite.
- La continua crescita di SOS anche in questi due anni di rallentamento dell’economia depone a favore della validità e qualità dello strumento di controllo delle operazioni finanziarie sospette.
- Per quanto attiene ai gruppi di segnalanti rimane maggioritaria la quota di SOS (77.086) proveniente da banche e poste. La novità rilevante nel 2021 sono però la crescita sia assoluta sia in %, rispetto al 2020, di SOS provenienti da altri intermediari e operatori finanziari e da soggetti non finanziari (compresi i Notai e i Commercialisti). Il balzo da 26.752 a 46.628 SOS degli altri operatori finanziari, seguito a ruota dalla crescita dei soggetti finanziari da 10.583 a 15.810 SOS fa intendere bene quanto sia importante il possibile apporto, anche obbligatorio della SOS, da parte di tutto il mondo delle professioni e delle cosiddette attività a rischio (es. prestatori di servizi di gioco).
- Crescono in maniera significativa pure le SOS online dalle 934 del 2020 alle 5.005 del 2021. Il mutato contesto della movimentazione di capitali e finanza tramite tali strumenti è bene sia segnalato e osservato dalla UIF. In calo invece nel biennio le SOS dall’estero da 1.521 a 1.412.
- Merita una considerazione l’attività osservata dei Money transfer che passano da 219.089 del 2020 a ben 561.430 operazioni segnalate nel 2021. Parimenti crescono le segnalazioni ricevute da 9.325 del 2020 a 19.510 del 2021. Più che raddoppiate segnalazioni e operazioni sospette meritevoli di essere controllate. Per tutte le pratiche di trasferimento di denaro in paesi terzi. In valore assoluto sono sempre in cima alla lista il Senegal con 10,7 Milioni di euro (15%) e la Romania con 8,79 Milioni di euro (12.3%).
Vi riportiamo in modo sintetico, per tutti coloro che hanno bisogno di dati e non leggono l’intero rapporto, le segnalazioni più interessanti per la legalità, anche ai fini del lavoro sindacale.
Dati generali nazionali di interesse sindacale
L’anno 2020 è l’anno della pandemia anche per l’attività UIF (SOS) ma il dato che nonostante il rallentamento dell’economia crescono e non di poco le segnalazioni. Ancora più sorprendente è la continua crescita delle segnalazioni nell’anno 2021 rispetto all’analogo periodo 2020.
Colpisce in negativo il sensibile incremento di SOS potenzialmente riconducibili ad attività della criminalità organizzata, come dimostrano in modo inequivocabile una lunga serie di indagini della Guardia di Finanza in questo biennio. Per altro la “gola” di mettere le mani sui soldi pubblici dei cosiddetti “ristori” e dei fondi europei, tra cui il PNRR ,ha scatenato ogni tipo possibile truffa ai danni dello Stato.
La UIF ha messo a punto, ai fini di prevenzione, un indicatore statistico sui bilanci di imprese considerate sane con quelli di analoghe dimensioni e settori infiltrati dalle mafie che consenta una rapida evidenza delle “anomalie” dovute a concentrazioni finanziarie assistite da garanzie pubbliche presso singoli intermediari.
Rimane sempre alto il dato delle SOS 2021 riguardante truffe ed evasioni fiscali (dal classico giro fondi alle false fatturazioni). Anche in questo caso uno studio specifico UIF per riconoscere prima possibile le cosiddette società cartiere. In calo l’attività di evasione fiscale e truffe realizzata con il “gioco”, mentre sono cresciute moltissimo le SOS riguardanti attività online (+535%) e tutta la filiera di carte rubate, clonate, uso di conti extra bancari.
Significativo il numero di SOS connesse alla pandemia tra cui: imprese frettolosamente riconvertite per assicurarsi ingenti forniture di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) senza garanzie e affidabilità patrimoniali in mano a soggetti con precedenti penali e criticità reputazionale; contraffazione merce e speculazione sui prezzi; relazioni in talune SOS con persone politicamente esposte.
Nella seconda fase della pandemia l’interesse della criminalità organizzata, anche di stampo mafioso, si è concentrata sull’accesso ai contributi pubblici alle imprese anche a fondo perduto.
Sono e rimangono scarse le SOS provenienti da pubbliche amministrazioni, segno della modesta attenzione, conoscenza della normativa antiriciclaggio finalizzata ad evitare uso distorto o illegale delle risorse pubbliche. Sarebbe utile in questa fase aumentare protocolli di legalità e azioni preventive per evitare quanto oramai appare chiarissimo con le denunce a getto continuo sull’uso illegale dei vari bonus connessi alla ripresa del settore edile (superbonus al 110%, bonus facciate, bonus sismico).
Il calo delle SOS relative al terrorismo non deve far abbassare la guardia sulle troppe situazioni di conflitto mondiale foriera di “nuovi venti di guerra”.
Rimane grave la situazione italiana connessa all’uso del contante con milioni di operazioni pagate in tale modo. Se si pensa che la parte più rilevante di reati di ogni risma passa dall’uso del denaro contante non servono molti commenti ulteriori per evidenziare la grave anomalia italiana.
Ci sono poi nuovi profili di rischio accertati dalle criptovalute (in forte aumento le SOS relative) alle debolezze della tracciabilità dei flussi economici finanziari, i servizi acquistati in valute virtuali.
Corposo il capitolo sulle triangolazioni paesi esteri, anche UE con ridotta tassazione fiscale, con la Cina.
In forte crescita tutte le tipologie di collaborazioni istituzionali (Magistratura, MEF, Agenzia delle Dogane, DNA, Procura Europea, Europol).
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