Il bonus mobilità è già finito. Ma le richieste vanno avanti. Sono stati bruciati in 24 ore 215 milioni che sono serviti soprattutto per l’acquisto di biciclette e di monopattini, la nuova moda in voga nelle città italiane. Sembra però che altri 100 siano in arrivo dal momento che – nonostante il chiaro avviso sul sito www.buonomobilita.it – continua la corsa per accaparrarsi il buono.
Sul punto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – che aveva fortemente voluto una piattaforma ad hoc per gestire le richieste (piattaforma che però ha subito un crash evidente ancora prima di entrare in funzione, e tanti lag in fila per tutta la prima e unica affollatissima giornata) – ha dato rassicurazioni a tutti quelli che in qualche modo hanno diritto al bonus; ed è per questo che aveva continuato a invitare a entrare nel sito per fare la richiesta.
Con un messaggio sulla piattaforma dedicata al bonus viene infatti fatto presente che la dotazione di 215 milioni è esaurita ma dal momento che “il ministero dell’Ambiente considera strategiche le politiche di incentivo alla mobilità sostenibile ed in particolare alla mobilità dolce che consente di soddisfare le esigenze di mobilità in ambito urbano con minimi o nulli impatti ambientali”, c’è un impegno “nel reperire ulteriori risorse da appostare per l’annualità 2020 del Programma sperimentale buono mobilità”.
In più il ministro Costa si è rivolto – in diretta su facebook – a tutti coloro che hanno comprato una bici o un monopattino elettrico dal 4 maggio al 2 novembre e non sono riusciti ad ottenere il bonus mobilità perché i fondi erano finiti; quest’ultimi – ha fatto presente – potranno ripresentare la domanda fino al 9 dicembre, e avranno il bonus ai primi giorni dell’anno prossimo.
L’attesa dovrebbe trovare una risposta nella Legge di Bilancio, ancora senza un testo definitivo e ufficiale. Dentro dovrebbero trovare spazio altri 100 milioni di euro che comunque non potranno esser distribuiti se non dal 2021 in poi, e che in base alle domande già arrivate potrebbe durare soltanto per poche ore.
Sembra lontano il primo giorno, quello del click day diventato crash day. Anche il ministro lo ha dovuto ammettere: “il sistema è andato in crash, c’è stato un incidente tecnico. Mi dispiace per la gente rimasta in coda, ma alla fine il problema è stato risolto. Quelli che avevano già tirato fuori soldi per comprare una bici e sono rimasti fuori, potranno avere il ristoro adesso”.
In ogni caso il Codacons ha deciso che presenterà comunque un esposto per verificare se il guasto possa esser identificato come un’interruzione di pubblico servizio.
Quella mattina con le code virtuali fuori dalla porta, i problemi dovuti anche e soprattutto alla Spid (l’accesso all’identità digitale), ha portato davanti sul sito per fare richieste 600mila, tutti pronti a prendere l’agognato bonus che singolarmente copre il 60% della spesa fino a un massimo di 500 euro. Ma c’è stata una vera e propria esplosione di contatti, con l’affluenza che ha viaggiato al ritmo di 3mila account al minuto, i bonus emessi sono stati poco meno di 258mila, con più di 300mila richieste di rimborsi, e 1.836 buoni validati.
Intanto il ministro dell’Ambiente ha chiesto aiuto alla Guardia di Finanza affinché tenga sotto controllo il processo legato ai voucher erogati, che sono nominali e non possono esser rivenduti, e perché porti avanti un monitoraggio sull’intero ‘viaggio’ amministrativo e burocratico del buono.
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