Palazzo Chigi
Bozza da 185 articoli, da tasse ad ammortizzatori. Stretta sul Reddito di cittadinanza. Al termine del consiglio dei Ministri, conferenza stampa Draghi-Franco per presentare le misure approvate
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al testo della legge di bilancio. Lo si apprende da fonti di governo, secondo le quali i ministri hanno accompagnato l’approvazione con un applauso. Intorno alle 19.30 il presidente del Consiglio, Mario Draghi, terrà una conferenza stampa insieme al ministro dell’Economia, Daniele Franco, per presentare le misure approvate.
La manovra
Dal fondo per il taglio delle tasse ai nuovi ammortizzatori, sono 185 gli articoli contenuti nella bozza della manovra sul tavolo del Cdm. Tra le misure, oltre l’intervento sulle pensioni e il reddito, il rinvio della sugar e plastic tax, i congedi per i papà, il rinnovo dei bonus edilizi, i fondi per la sanità e anche per il Giubileo 2025.
La legge di bilancio dovrebbe prevedere misure per circa 30 miliardi. Il Documento programmatico di bilancio (Dpb) prevede risorse in deficit per 23,4 miliardi. Ecco alcuni dei passaggi della bozza in discussione.
Quota 102 nel 2022 con 64 anni e 38 di contributi
“I requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva di cui al primo periodo del presente comma sono determinati in 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022”. Lo prevede la bozza della legge di bilancio confermando il passaggio da Quota 100 a Quota 102 per le pensioni. “Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente”. “In sede di prima applicazione, entro il 28 febbraio 2022, il relativo personale a tempo indeterminato può presentare domanda di cessazione dal servizio”, prevede la norma.
Per contratto espansione soglia 50 dipendenti
Il contratto di espansione, che consente lo scivolo pensionistico fino a cinque anni favorendo il turn over, viene esteso agli anni 2022 e 2023 e per questi due anni “il limite minimo” dei dipendenti delle imprese scende a cinquanta, soglia per potervi accedere. Numero complessivo calcolato anche “nelle ipotesi di aggregazione stabile di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi”.
Estesi gli ammortizzatori, aliquote da 0,5% a 0,8%
Gli ammortizzatori sociali vengono estesi alle imprese sotto i cinque dipendenti, attualmente scoperti dalla cig. E dal primo gennaio 2022 l’aliquota di finanziamento del Fondo di integrazione salariale (Fis, finora pagato dalle imprese con più di cinque dipendenti) è fissata allo 0,50% per i datori di lavoro che, nel semestre precedente la presentazione della domanda, abbiano occupato fino a cinque dipendenti. E’ invece allo 0,80% per i datori di lavoro con più di cinque dipendenti. Confermato il contributo addizionale pari al 4% della retribuzione persa legato all’utilizzo.
Un miliardo a Reddito, si decade con 2 no a un lavoro
Rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, stretta sui controlli e sui reati che impediscono di accedere alla misura, nuovi meccanismi per favorire la ricerca del lavoro dei beneficiari: sono alcune delle misure sul Reddito contenute nella bozza della manovra sul tavolo del Consiglio dei ministri. I beneficiari “occupabili” dovranno sottoscrivere il Patto per il lavoro contestualmente all’invio della domanda di Rdc e potrà rifiutare massimo due offerte di lavoro pena la decandenza dal beneficio.
Dopo 6 mesi taglio Reddito 5 euro mese agli ‘occupabili’
Dopo i primi sei mesi il Reddito di cittadinanza subirà un taglio di 5 euro al mese. La bozza della manovra precisa però che la misura si applica solo agli ‘occupabili’, cioè i soggetti tenuti agli obblighi connessi alla fruizione del beneficio. Sono esclusi dal taglio i nuclei con bimbi sotto i 3 anni o con disabili gravi o non autosufficienti. La riduzione non si applica a chi riceve meno di 300 euro (moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza). Il taglio viene sospeso quanto almeno un componente del nucleo inizia a lavorare.
52 milioni a parità salari, giù contributi post maternità
In arrivo con la manovra nuove risorse per la parità di genere e quella salariale: secondo quanto si legge nella bozza della legge di bilancio, il Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere passa da 2 milioni di euro all’anno a ben 52 milioni. E verrà realizzato un Piano strategico per combattere gli stereotipi di genere, e colmare i divari nel lavoro, nelle retribuzioni e nelle pensioni. Inoltre, in via sperimentale per il 2022 viene riconosciuto l’esonero al 50% del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro al lavoro dopo la maternità.
8 miliardi per taglio Irpef e Irap
Otto miliardi all’anno dal 2022 per il taglio dell’Irpef e dell’Irap. Due gli obiettivi: il primo punta “a ridurre l’imposta sui redditi delle persone fisiche con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo”; il secondo punta a ridurre “l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive”.
Superbonus 110% nel 2023, poi decalage fino al 2025
Proroga del superbonus al 110% per il 2023, poi scatta il ‘decalage’ al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025. Arriva anche l’estensione per il 2022 per unifamiliari e villette ma con un tetto Isee fissato a 25mila euro e limitato dunque alle prime case.
2 miliardi contro caro-bollette primi 3 mesi 2022
Arrivano altri 2 miliardi per “contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022”. Con queste risorse “l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema”.
150 milioni a transizione industriale, nasce il Fondo per il clima
Un Fondo ad hoc, con 150 milioni l’anno a partire dal 2022, per supportare la transizione industriale. Lo prevede la bozza della manovra che istituisce anche un Fondo italiano per il clima, gestito da Cdp, che nasce con una dotazione di 840 milioni l’anno dal 2022 al 2026 e potrà essere ulteriormente finanziato anche dai privati o con fondi europei e internazionali. Il fondo per la transizione industriale potrà concedere “agevolazioni” alle imprese dei settori “ad alta intensità energetica”, per investimenti per l’efficienza energetica, il riutilizzo materie prime e di materie riciclate e per lo stoccaggio della Co2.
Ecobonus, arriva la proroga al 2024
Confermata la proroga dell’ecobonus e del sismabonus fino al 2024. Tra le misure che vengono rinnovate anche gli incentivi perle finestre, che restano al 50%.
Bonus mobili- elettromestici ma giù tetto spesa
Arriva la proroga per tre anni, fino al 2024, del bonus mobili e elettrodomestici ma cala di due terzi il tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50%: nel passato era a 10mila euro, poi nel 2021 è stato elevato a 16mila euro, ora passa a 5mila euro. Il bonus riguarda mobili o elettrodomestici per l’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.
Agevolazioni prima casa under 36 per tutto il 2022
La manovra in arrivo prorogherà fino al 31 dicembre 2022 le agevolazioni all’acquisto della prima casa per i giovani sotto i 36 anni e per i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori. Secondo quanto si legge nella bozza di legge di bilancio, il Fondo di garanzia per la prima casa – che concede garanzie su mutui ipotecari al 50% della quota capitale – verrà rifinanziato con ulteriori 242 milioni di euro per l’anno 2022.
Sconto affitti giovani under 31, 20% fino a 2.400 euro
Uno sconto sull’affitto per i giovani tra i 20 e i 31 anni che escono di casa e hanno un loro reddito. La bozza della manovra introduce una detrazione del 20% fino a 2.400 euro per chi ha reddito entro i 15.493,71 euro. Lo sconto vale sia se si affitta un intero appartamento sia se si prende in locazione una stanza.
Congedo paternità di dieci giorni dal 2022
Congedo di paternità di dieci giorni dal 2022. Lo prevede la bozza della manovra, in relazione al congedo obbligatorio per i padri, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Il congedo era stato alzato da sette a dieci giorni con l’ultima manovra, ma solo per il 2021, ora invece la misura diventa strutturale.
Fondo acquisto vaccini anti Covid +1,85 miliardi
Viene incrementato di 1,85 miliardi il fondo, previsto nella scorsa legge di bilancio, per l’acquisto di vaccini anti Covid per il 2022.
200 milioni per implementazione piano pandemico
Un finanziamento di 200 milioni di euro per l’implementazione delle misure previste dal Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023, a valere sul fabbisogno sanitario nazionale standard per l’anno 2022.
“Per le medesime finalità, e nelle more dell’adozione dei decreti attuativi dei Piani pandemici regionali e provinciali -si legge inoltre nella bozza – è autorizzata la spesa massima di 350 milioni di euro, a valere sul fabbisogno sanitario nazionalestandard per l’anno 2023, il cui importo esatto sarà definito in sede di Intesa in Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul riparto del fabbisogno sanitario.
Rispetto all’incremento del Fondo sanitario nazionale, il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard a cui concorre lo Stato, si leggenella bozza della manovra, “è determinato in 124.061 milioni di euro per l’anno 2022, in 126.061 milioni di euro per l’anno 2023 e in 128.061 milioni di euro per l’anno 2024. Inoltre, il fondo relativo al concorso al rimborso alle regioni delle spese sostenute per l’acquisto dei farmaci innovativi è incrementato di 100 milioni di euro per l’anno 2022, di 200 milioni di euro per l’anno 2023 e di 300 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024. Al fine poi di aumentare il numero dei contratti di formazione specialistica dei medici, è autorizzata l’ulteriore spesa di 194 milioni di euro per l’anno 2022, 319 milioni di euro per l’anno 2023, 347 milioni di euro per l’anno 2024, 425 milioni di euro per l’anno 2025, 517 milioni di euro per l’anno 2026 e 543 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027.
+300 milioni per contratti a prof-covid
Il fondo per le misure connesse all’emergenza epidemiologica nell’ambito scolastico è incrementato di 300 milioni di euro per l’anno 2022. Si tratta di risorse per la proroga del cosiddetto organico covid dei docenti. E’ quanto si legge nella bozza della legge di bilancio che oggi pomeriggio è all’esame del Consiglio dei ministri, che prevede anche la possibilità di prorogare i contratti sottoscritti con i prof-covid fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022 nel limite delle risorse stanziate.
Alle elementari arriva prof educazione motoria
Arriva l’insegnante di educazione motoria alle elementari. Dalla quarta e quinta l’insegnamento curricolare verrà impartito da “docenti forniti di idoneo titolo” per “almeno due ore settimanali”. Per le quinte si partirà nel 2022, per le quarte nel 2023. La norma mira a “conseguire gli obiettivi del Pnrr e promuovere nei giovani” stili di vita per una crescita armoniosa, la salute, il benessere. Il Ministero dell’istruzione è autorizzato a bandire i concorsi necessari ed è autorizzata la spesa di 29,91 milioni nel 2022, di 116,50 milioni nel 2023, di 169,49 milioni nel 2024.
Fondo edilizia scolastica +200 milioni dal 2027
Il Fondo unico per l’edilizia scolastica è incrementato di 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027.
Fondo ricerca, 90 milioni in più l’anno per triennio
Novanta milioni in più ogni anno per il triennio 2022, 2023 e 2024, e dal 2025 un incremento di 100 milioni: è quanto prevede la bozza per il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca. Previsto anche per il Fondo italiano della scienza un incremento di 50 milioni di euro per il 2023 e di 100 milioni di euro per il 2024. Viene poi istituito, in capo al ministero dell’Università e della Ricerca, il “Fondo italiano per le scienze applicate” che beneficerà di 50 milioni per il 2022, di 150 milioni per il 2023 e 250 milioni per il 2024.
Un miliardo per la cultura
Risorse per oltre 1 miliardo di euro destinate ai settori della cultura e dello spettacolo, dal cinema a biblioteche e archivi, fondazioni liriche, editoria,borghi. E’ quanto prevede la bozza della manovra, che incrementa a 750 milioni annui il Fondo per il cinema e introduce per i lavoratori dello spettacolo il Set (fondo economico temporaneo), con una dotazione di 20 milioni per il 2022 e 40 milioni annui a decorrere dal 2023. Per le fondazioni liriche viene istituito un nuovo fondo con 100 milioni per il 2022 e 50 per il 2023. Venti milioni per contrastare la desertificazione dei borghi.
Carta 18enni dal 2022, tetto 25mila euro Isee
Dal 2022 i 18enni avranno una Carta elettronica per le spese culturali. Lo prevede la bozza della manovra, che rende strutturale il bonus Cultura introdotto nel 2016 ma introduce un tetto di reddito di 25mila euro annui.Vengono stanziati 230 milioni l’anno per i 18enni residenti e in possesso di permesso di soggiorno. La Carta, il cui importo sarà fissato con decreto ministeriale, varrà per teatri, cinema, concerti, libri, quotidiani, musica e film, mostre, aree archeologiche e parchi, ma anche corsi di musica, teatro e lingua. Per le violazioni è prevista disattivazione della carta e cancellazione dall’elenco degli accreditati.
Opzione donna a 60 anni più finestra mobile
Sale di due anni il limite di età per accedere a Opzione donna: secondo la bozza della manovra non sarà più possibile accedere alla misura che prevede il calcolo dell’assegno completamente contributivo a 58 anni per le dipendenti oltre a un anno di finestra mobile (18 mesi per le autonome ma saranno necessari 60 anni (61 per le autonome ) con 35 di contributi. Quindi in pratica si potrà uscire con 60 annidi età per le dipendenti ma bisognerà aspettare un anno di finestra mobile quindi di fatto si otterrà la pensione a 61 anni per le dipendenti e a 62 e mezzo per le autonome.
Magazzinieri ed estetisti, chi esce con l’Ape sociale
Magazzinieri, estetisti, portantini, personale addetto alla consegna delle merci, lavoratori delle pulizie, conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento: sono alcune delle categorie che rientreranno nell’Ape sociale per i lavori gravosi. Per questi sarà possibile a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in queste attività faticose, a 63 anni chiedere l’Ape, l’indennità di accompagnamento alla pensione. Per i lavoratori disoccupati non sarà più necessario avere terminato la Naspi da tre mesi.
Anche maestre tra lavori gravosi
Il lavoro di maestra alla scuola materna e alla scuola primaria rientra tra i lavori gravosi che danno diritto con almeno 36 anni di contributi dei quali almeno sei negli ultimi sette impiegati in questa attività all’Ape sociale. L’indennità è erogata per 12 mensilità l’anno a partire dai 63 fino all’accesso alla pensione di vecchiaia. Nella bozza di manovra si inserisce infatti nell’allegato sulle attività che danno diritto a chiedere l’indennità i Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate.
Inpgi passa in Inps dal luglio 2022
Al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti, con effetto dal 1° luglio 2022, la funzione previdenziale svolta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” (INPGI), in regime di sostitutività delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi. E’ quanto prevede l’art. 28 della bozza della manovra.
Con effetto dalla medesima data -recita ancora l’art.28 – sono iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti i giornalisti professionisti, pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica, nonché, con evidenza contabile separata, i titolari di posizioni assicurative e titolari di trattamenti pensionistici diretti e ai superstiti già iscritti presso la medesima forma. Il regime pensionistico è uniformato, nel rispetto del principio del pro-rata, a quello degli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti con effetto dal 1° luglio 2022. In particolare, per gli assicurati presso la gestione sostitutiva dell’Inps, l’importo della pensione è determinato dalla somma: a) delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022 calcolate applicando le disposizioni vigenti presso l’INPGI; b) della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1° luglio 2022, applicando le disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Al fine di favorire una rapida ed efficace integrazione delle funzioni, è costituito un Comitato di integrazione composto dal direttore generale e da tre dirigenti dell’INPGI, in carica alla data del 31 dicembre 2021, nonché da quattro dirigenti incaricati di funzioni di livello dirigenziale generale dell’INPS, coordinati dal direttore generale dell’INPS, con il compito di pervenire alla unificazione delle procedure operative e correnti entro il 31 dicembre 2022.
Fondo editoria da 90 milioni nel 2022, 140 nel 2023
È istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri,il ‘Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria’ con una dotazione pari a 90 milioni di euro per l’anno 2022 e 140 milioni di euro per l’anno 2023. Il fondo è destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
23,5 miliardi in più a Fondo coesione enti locali
La dotazione del Fondo per lo sviluppo e coesione nella dotazione degli enti locali per la programmazione 2021-2027 verrebbe aumentata di 23,5 miliardi di euro, con una prima tranche che prevede un’erogazione di 3 miliardi a partire dal 2022.
Quasi 1,5 miliardi per il Giubileo
Quasi un miliardo e mezzo dal 2022 fino al 2026 per finanziare le celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica per il 2025: è lo stanziamento previsto dalla bozza della manovra all’esame del Cdm. Nello specifico nasce un fondo da oltre un miliardo e trecento milioni per la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali mentre un altro fondo da circa 140 milioni per assicurare il coordinamento operativo e le spese relativi a servizi da rendere ai partecipanti all’evento.
Finanziate funzioni Province e Metropoli
Per il finanziamento e lo sviluppo delle funzioni fondamentali delle province e delle città metropolitane – sulla base dei fabbisogni standard e delle capacità fiscali – è previsto un contributo di 80 milioni di euro per l’anno 2022 che crescerà negli anni a seguire. In particolare, le risorse saranno pari a 100 milioni per l’anno 2023, 130 milioni per il 2024, 150 milioni per il 2025, 200 milioni per il 2026, 250 milioni per il 2027, 300 milioni per il 2028, 400 milioni per l’anno 2029, 500 milioni per il 2030 e 600 milioni di euro a decorrere dal 2031.
Aumenta lo stipendio dei sindaci, come i governatori
L’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario “può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni”. Gli aumenti saranno del 100 per cento per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti.
Stop imposta comunale a negozi aree interne
Al fine di valorizzare i piccoli borghi e le aree interne sotto il profilo turistico e per contrastare la desertificazione commerciale e l’abbandono dei territori, gli esercenti di commercio al dettaglio e gli artigiani che iniziano, proseguono o trasferiscono la propria attività in un comune con popolazione fino a 500 abitanti delle aree interne possono beneficiare, per gli anni 2022 e 2023,dell’esenzione dell’imposta municipale sugli immobili. Gli immobili, per una durata massima di 10 anni, potranno anche essere concessi in comodato.
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