

Come oramai succede sin dal lontano 1994, con la promulgazione
della legge Merloni, ad ogni legge sui lavori pubblici segue
l’immancabile correttivo con cadenze annuali.
Il correttivo al Codice dei contratti: gravi incongruenze
Anche il “Codice 36” non ha potuto sottrarsi al vulnus
dell’anzidetto circolo vizioso.
Al di là del merito che ha portato a multipli e continuativi
correttivi della legge Merloni, del Codice De Lise, del Codice 50
e, oggi, del Codice 36 non può non registrarsi una prima patologica
contraddizione.
Ogni legislatore, senza distinzione di credo politico, ha sempre
stigmatizzato i danni che la sovrapproduzione normativa determina;
pur tuttavia al momento di dare prova di lungimiranza e di volere
invertire il pernicioso affaticamento si è sempre registrato un
completo naufragio delle (buone) intenzioni che, tali, sono rimaste
solo sulla carta.
Giova evidenziare che la sovrapproduzione normativa affligge
tutti i campi della vita quotidiana ma mai nessuno, forse, come il
settore dei lavori pubblici.
Il correttivo al Codice 36 sta percorrendo il proprio iter
parlamentare, ma è
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