È già passato un anno da quando, l’1 aprile 2023, è entrato in
vigore il Codice dei Contratti Pubblici, D.Lgs. n. 36/2023. Vediamo
di seguito quali sono stati i cambiamenti più rilevanti nelle gare
d’appalto.
Gli obiettivi della nuova disciplina
Con l’approvazione del D.Lgs. n. 36/2023 si è attuato un
obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), al
fine di riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia
di contratti pubblici.
Si è voluta introdurre una disciplina più snella e razionale,
tanto è vero che è stato redatto un codice che non rinvia a
ulteriori provvedimenti attuativi (tranne che per alcune delibere
ANAC e AGID in materia di digitalizzazione), ma è divenuto efficace
insieme alla disciplina di dettaglio, contenuta negli allegati, che
potranno essere sostituiti da futuri regolamenti Ministeriali.
Per le gare indette dal 1° luglio 2023, ha quindi iniziato a
trovare applicazione questa nuova disciplina che presenta numerosi
aspetti innovativi, accolti con favore dagli operatori del
settore.
La riforma si è ritenuta necessaria anche
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