Oltre un centinaio di palazzi in centro sono irregolari: manca un nulla osta della Soprintendenza
Il mancato accesso ai benefici dell’ecobonus ha scoperchiato un calderone rimasto silente per decenni. E ha evidenziato un dato di fatto: tutti questi palazzi, realizzati negli anni ’70, sono in una posizione di irregolarità perché non dispongono del nulla osta che i costruttori avrebbero dovuto richiedere a suo tempo alla Soprintendenza ai beni paesaggistici. Un documento necessario, previsto dalle norme urbanistiche allora in vigore, per costruire in un’area ritenuta parte del parco di Sant’Onofrio e di conseguenza sottoposta a vincoli ambientali, secondo un decreto ministeriale del 1956. Con una perimetrazione ben più ampia rispetto al parco, visto che, per definirla, si era presa in considerazione la cartografia del 1926 anziché quella più aggiornata del 1953. Ma se i costruttori non avevano prodotto quel documento, nessuno, al Comune di Nuoro, aveva ritenuto necessario richiederlo per la concessione edilizia.
Il problema è gigantesco, e a questo stanno lavorando, già dal dicembre 2020, l’amministrazione comunale di Nuoro e la Direzione generale dell’assessorato regionale all’Urbanistica, con il Servizio Tutela del paesaggio per le province di Nuoro e Oristano. «È una questione da risolvere al più presto. Bisogna dare risposte a cittadini ignari di come fosse la situazione», sottolinea l’assessore comunale all’Urbanistica di Nuoro, Fabrizio Beccu. Il Comune oggi non ha responsabilità in questa partita che deve essere gestita dagli uffici regionali dell’Urbanistica e dalla Tutela del paesaggio, emanzione del ministero dei Beni culturali. Ma in questi mesi gli enti hanno dialogato e l’amministrazione comunale ha messo a disposizione i suoi tecnici per rifare la cartografia e avere una chiara definizione della perimetrazione, conclusa nei giorni scorsi. E oggi, alla Direzione generale dell’assessorato regionale a Cagliari ci sarà un incontro per definire la fase successiva: risolvere il problema. Dagli uffici regionali traspare ottimismo per la definizione della questione, vero stop per l’ecobonus, me che, portata alle estreme conseguenze, può significare problemi ben più gravi per edifici irregolarie per i loro proprietari.
Nessuno pensa che all’origine di questo pasticcio ci sia stato dolo. È molto più verosimile pensare che i vari uffici del Comune ai quali venivano presentate le pratiche non necessariamente dialogassero tra di loro. Stiamo parlando di mezzo secolo fa, pieno boom urbanistico per Nuoro, quando le pratiche viaggiavano sulle gambe degli impiegati da un ufficio all’altro. Nel frattempo i proprietari hanno compiuto atti che hanno in qualche modo consolidato la certezza della regolarità della documentazione: compravendite, accensione di mutui, passaggi ereditari. La verità è che si è costruito sulla base di un valido titolo edilizio, ma in assenza del necessario titolo paesaggistico. Qualche notaio lo avrebbe richiesto, per lasciar cadere di fronte alle regolari concessione edilizie. Fino a quando l’ecobonus non ha tirato fuori il problema. Cinquant’anni dopo.
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