Il superbonus messo a disposizione dal Governo per lavori di efficientamento energetico è un’occasione anche per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica?
La Regione Lazio al momento è l’unica regione in Italia che sta utilizzando l’Ecobonus 110% messo a disposizione dal Governo. Solo qualche giorno fa abbiamo illustrato un programma enorme di interventi sul patrimonio edilizio della città di Roma, si tratta di un’operazione da 330 milioni di euro ed è già partita la gara per la progettazione. Tradotto significa intervenire su un patrimonio di 12.000 appartamenti nella periferia della nostra città. Non è solo un intervento di natura urbanistica e di edilizia, ma si tratta nella sostanza di un grande intervento di carattere sociale, perché intervenire in queste periferie e migliorare le vite delle persone. Se miglioriamo la capacità energetica di questi involucri edilizi, alziamo la qualità della vita di chi vi abita.
La Regione Lazio ha già in campo un pacchetto importanti di investimento , con diversi cantieri per la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, con particolare riferimento agli spazi comuni dei caseggiati. Come procedono?
In questo momento sono in corso cantieri per 100 milioni di euro nel patrimonio Ater della città di Roma, oltre agli interventi nelle altre province. Stiamo intervenendo in quartieri simbolo della nostra città: Primavalle, Tiburtino III, Corviale, Tor Bella Monaca. Tutti quartieri difficili, che sono coinvolti da interventi che puntano a migliorare la qualità delle abitazioni e così della vita delle persone. In questi complessi ci stiamo occupando delle case, ma anche delle aree comune e delle aree verdi, realizzando anche dei play ground. La strategia della Regione Lazio nelle periferie di Roma si traduce in interventi che si toccano, che cambiano la vita delle persone, perché chi vive in periferia non chiede grandi cose, chiede semplicemente interventi che vanno a colmare quel gap di degrado e abbandono che molto spesso rende insopportabile la vita in molti quadranti della città.
Gli inquilini denunciano ritardi e difficoltà nelle procedure di sanatoria, come procede?
La Regione ha promosso una regolarizzazione amministrativa perché ormai il fenomeno era diventato talmente gigantesco, che ormai era impossibile affrontarlo con altri strumenti. Quando nel patrimonio edilizio pubblico, anche per colpa dei comuni che non assegnano le case ci tengo a sottolinearlo, coloro che sono entrati pur avendo i requisiti ma non un’assegnazione regolare sono diventati decine di migliaia. Abbiamo così deciso di tirare una linea e ricominciare daccapo Ovviamente i comuni in questo di difficoltà sociale anche legato alla pandemia, non ce l’hanno fatta a fare in fretta tutte le procedure, tutto quello che compete loro per fare queste regolarizzazioni amministrative, che ovviamente riguarderà solo chi ha i requisiti e non i furbi.
Svolta “Green” e cura degli spazi comuni: come sarà l’abitare pubblico post pandemia?
Sarà necessario rivedere i paradigmi e gli standard di interventi edilizia anche di carattere urbanistico Per questo stiamo predisponendo la modifica di alcune norme, per esempio la legge sulla rigenerazione urbana, puntando a dare degli incentivi, dei meccanismi di vantaggio per tutti coloro che faranno degli interventi per recuperare spazi destinati alla socialità. Stiamo realizzando poi la fibra ottica in molti quartieri periferici di Roma, questo proprio perché la pandemia ci ha mostrato come il digital divide, l’accesso alla rete e alla connessione è sempre di più un diritto di cittadinanza che viene troppo spesso negato.
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