I punti chiave
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Oggi un confronto acceso sulla messa a gara delle concessioni balneari, tra due settimane potrebbe essere la volta del termovalorizzatore di Roma, del Superbonus edilizio e, qualche giorno dopo, del reddito di cittadinanza. In queste ore l’attenzione della politica è tutta concentrata sulla commissione Industria del Senato e, in particolare, sul disegno di legge sulla concorrenza. Riforma strategica in chiave Pnrr, dopo un lungo stallo – il testo è stato presentato a Palazzo Madama il 3 dicembre del 2021 – il ddl intravede un’intesa sul nodo più spinoso, quello delle concessioni demaniali balneari: l’accordo non è ancora concluso, ma la maggioranza tratta.
Decreto Aiuti nuovo terreno di scontro nella maggioranza
Ma se su questo fronte aumenta la possibilità che la maggioranza raggiunga un’intesa, anche in forza del fatto che il Governo ha prospettato di porre la questione di fiducia sul provvedimento nel caso in cui la quadra non fosse stata trovata in tempi stretti, già si delinea un altro terreno scivoloso: la conversione del decreto Aiuti, a partire dalle modifiche che i partiti cercheranno di introdurre in parlamento, e in particolare nel passaggio in prima lettura alla Camera.
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Dl aiuti: voto emendamenti Commissioni Camera dal 20 giugno
Una prima data da segnarsi in agenda è l’8 giugno: quel giorno, salvo aggiornamenti, scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti al Dl aiuti nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Lo hanno stabilito gli uffici di presidenza delle due Commissioni, confermando peraltro la scadenza delle ore 10. Nel corso della riunione è stato inoltre indicato in 460 il numero delle proposte di modifica da considerare come “segnalate” da parte dei gruppi parlamentari (di questi, 350 saranno riservati alle forze della maggioranza). Le Commissioni avvieranno mercoledì 25 maggio le relative audizioni. La partita entrerà nel vivo il 20 giugno quando, sempre stando alla tabella di marcia finora delineata, si comincerà a votare gli emendamenti (il provvedimento dovrà essere discusso anche dal Senato e va convertito in legge entro il 16 luglio).
Termovalorizzatore Roma e Superbonus nel mirino di M5s
Già da ora i Cinque Stelle, forza politica che fa parte della maggioranza, ha annunciato la presentazione di modifiche su termovalorizzatore Roma e Superbonus 110%, due temi divisivi che potrebbero mettere a rischio l’equilibrio politico dell’esecutivo. L’emendamento al dl Aiuti che i Cinque Stelle presenteranno per bloccare il termovalorizzatore romano chiede che non si vada in deroga al piano regionale sui rifiuti, ricordando che la competenza sul piano rifiuti è regionale: il sindaco può velocizzare le attività di sua competenza, ma non scavalcare completamente la Regione. Il testo conterrà anche richiami alla legge regionale che impedisce la costruzione di inceneritori e il divieto di riconvertire altri impianti in inceneritori, nonché il rispetto delle normative nazionali ed europee in tema ambientale. Ma non c’e’ solo la “linea rossa” sull’inceneritore di Roma nei piani con cui il Movimento intende portare la sua battaglia in Parlamento. Giuseppe Conte chiede ora conto anche delle parole pronunciate dal premier sulla sua contrarietà al Superbonus e si prepara ad aprire anche questo fronte. Nelle prossime ore in Senato il M5s depositerà una proposta di legge per rendere «strutturale» l’impianto dei bonus edilizi, in primis quello del 110%.Il rilancio di Conte sulla battaglia parlamentare arriva dopo un fine settimana “bollente” sul fronte dello scontro interno. I gruppi parlamentari, in prima battuta quello del Senato, non sembrano aver ancora metabolizzato la sconfitta del Movimento sulla presidenza della Commissione Esteri.
Il pressing di Italia Viva contro il reddito di cittadinanza
Accanto o in parallelo al decreto Aiuti, un altro tema sul quale il confronto nella maggioranza si preannuncia infuocato è quello del reddito di cittadinanza. Misura fortemente voluta dai Cinque Stelle ai tempi del primo governo Conte, è finita sotto il mirino di un’altra forza politica che sostiene il Governo Draghi: Italia Viva. «Dal 15 giugno – ha chiarito il presidente di Iv Ettore Rosato – partiamo per la raccolta di firme per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Strumento sbagliato, va riscritto tutto. Siamo al paradosso che spendiamo un sacco di soldi ma ci sono poveri senza aiuto, disoccupati senza proposte di lavoro, aziende senza lavoratori, più lavoro nero. Ci vogliono più soldi per la lotta alla povertà, risorse direttamente alle aziende che assumono, più soldi in busta paga a chi lavora». Sull’operazione contro questa forma di sostegno al reddito – ad aprile la spesa è stata di 668 milioni di euro – potrebbe convergere anche la Lega, che in più di un’occasione ha criticato questa soluzione. Termovalorizzatore della Capitale, superbonus, reddito di cittadinanza: sono i dossier più divisivi. Senza dimenticare che il 12 giugno si voterà per le amministrative e i cinque referendum popolari abrogativi. E già da lì si capirà qualcosa sui nuovi equilibri nella maggioranza.
Source: ilsole24ore.com
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