MACERATA – Approda anche in Consiglio comunale, con un’interrogazione di Stefania Monteverde, la questione della difficoltà d’accesso agli atti dell’Ufficio tecnico a causa del rogo del 2012. Già il M5S aveva sollevato la questione. La risposta dell’assessore Iommi: «Si sta predisponendo e si stanno vagliando percorsi di digitalizzazione sia interni che esterni, che richiedono un impegno economico non indifferente e tempistiche non brevi»
di Luca Patrassi
Il presente del Consiglio comunale è fatto da remoto, lo impone la pandemia che ha i suoi tempi e costringe a parlare dei nuovi orizzonti, se ci sono, della città standosene rintanati in casa o negli uffici. Comunque, nel primo pomeriggio di oggi si è aperta la fase del Consiglio comunale dedicata alle interrogazioni e alla risposte.
Ha aperto i fuochi, la terminologia bellica è stata usata dall’assessore Silvano Iommi in fase di risposta, la consigliera comunale di opposizione Stefania Monteverde che ha chiesto chiarimenti e notizie sulla situazione dell’Ufficio tecnico comunale ed in particolare sui tempi di risposta per le tante richieste di accesso agli atti legate ai bonus introdotti dal Governo. «Il tempo di attesa è molto lungo, avranno sicuramente influito le contingenze legate al Covid, ma volevo conoscere quali iniziative l’amministrazione vorrà mettere in campo per affrontare una questione importante in un settore importante per l’economia che si sta rilanciando in questa fase grazie alle tante iniziative messe in campo» ha osservato la Monteverde. Lo stesso argomento era finito anche in un comunicato di denuncia dei consiglieri del M5S Roberto Cherubini e Andrea Boccia, che avevano definito la vicenda “vergognosa” (leggi l’articolo).
L’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi ha ripreso anche una lettera dei dirigenti comunali di settore per rispondere ed ha poi evidenziato che il problema c’era da diverso tempo: «La questione è stata centrale anche in campagna elettorale, ci sono state molte riunioni anche con gli ordini professionali e le associazioni di categorie. Il tema dell’accesso agli atti è cresciuto negli ultimi anni per una serie di concause, dal famoso incendio del 2012: da quella vicenda curiosa che sta creando problemi ai limiti della legalità, la polemica diventa lotta politica e produce effetti collaterali, si finisce per sparare involontariamente sulla Croce rossa. Il nostro territorio è stato colpito dagli eventi sismici del 2016, l’accesso atti si è notevolmente ampliato dal 2020, il turnover verificatosi tra il personale, il lockdown e la difficoltà di assunzione di personale, il superbonus: tanti i problemi che hanno prodotto l’effetto degli 80 giorni tempo di attesa per le risposte. Ora i tempi si stanno accorciando, abbiamo individuato un’altra stanza per l’accesso agli atti. Quanto all’incendio del 2012 si sta predisponendo un percorso di digitalizzazione con tempi non brevi». Insomma, a nove anni dallo strano incendio dell’Ufficio Tecnico ancora non si è risolto il problema della digitalizzazione degli atti. Monteverde sembra volere ironizzare quando, specie nella parte finale della replica, osserva: «Nessuno vuole sparare su nessuno, siamo consapevoli del lavoro svolto dagli uffici che ricevono duecento richieste di accesso agli atti al mese, ci vuole più personale. Ci sono Comuni più piccoli che hanno digitalizzato gli atti». Il consigliere dem Stefano del Gobbo è in veste di presidente del Consiglio comunale, cicchetta anche la Monteverde, “rea” di aver invaso da remoto lo spazio fonico di Iommi: «Non si interloquisce durante le risposte» osserva Del Gobbo.
Il consigliere David Miliozzi presenta l’interrogazione sulla manutenzione delle scuole sostenendo che sarebbe lungo l’elenco delle questioni sollevate dai vari istituti scolastico. A rispondergli è l’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori che fa passare sul video un foglio con l’elenco di decine di interventi di manutenzioni fatte negli ultimi mesi dagli operai comunali: «Non sempre la risposta delle manutenzioni è immediata ma arriva sempre in tempi rapidi, peraltro voglio aggiungere che entro l’estate presenteremo il cronoprogramma quinquennale per la costruzione di molti nuovi edifici scolastici». Due le interrogazioni di Alberto Cicarè di Strada Comune e Potere al popolo: la prima sullo spazio verde tra via Panfilo e via Due Fonti e la seconda sulla mobilità sostenibile. Quanto alla prima Cicarè chiede di velocizzare la realizzazione dell’area verde e di togliere la previsione di una strada di collegamento. A rispondergli è l’assessore Iommi che osserva come il terreno per l’area verde non sia ancora passato nella disponibilità del Comune, che non ci sono ostacoli alla realizzazione dell’area verde ma che è ferma intenzione della giunta la realizzazione della strada di collegamento tra via Due Fonti e via Panfilo.
Cicarè ironizza sulla mobilità sostenibile, secondo lui ai tempi della giunta Parcaroli si declina con parcheggi ulteriori che non servono ed una spruzzata di mobilità sostenibile fatta in modo dannoso, come il ricorso al bike sharing senza un percorso condiviso. Gli risponde l’assessore Marchiori che invece osserva come il piano dei parcheggi sia quello esistente e sostenuto anche in campagna elettorale e chiude con una battuta: «Peraltro è la prima volta da tanti anni che si realizza qualcosa sul versante della mobilità sostenibile, dovrebbe essere contento». Secondo Cicarè però sono solo strade e parcheggi, spruzzate di un verde che non ha legami con la mobilità sostenibile. Scintille a distanza tra il capogruppo dem Narciso Ricotta e l’assessora alla cultura Katiuscia Cassetta. Ricotta chiede il motivo della mancata organizzazione a Macerata delle giornate Fai di primavera. L’assessora risponde dicendo che il Fai è una fondazione autonoma ed indipendente, di aver parlato con la referente della Fondazione che le ha detto come il Fai nel territorio sia in fase di riorganizzazione, e che non essendoci richieste da parte del Fai non ha inteso interferire sull’attività di un organismo autonomo della quale comunque sia il sindaco che l’assessora sono soci. Al vetriolo la replica di Ricotta che ha evidenziato come il compito di un’amministrazione sia quello di proporre: «E’ una prospettiva che va rovesciata, non si deve stare ad attendere che qualcuno ci cerchi: immaginavo che avesse fatto questo errore».
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In una nota l’amministrazione comunale replica, sempre sull’argomento della difficoltà di accedere agli atti dell’Ufficio tecnico, alla denuncia dei consiglieri M5S Roberto Cherubini e Andrea Boccia: «In ultimo, in riferimento all’attuale archivio cartaceo Sue, che nell’agosto del 2012 ha subito un incendio con la conseguente perdita di una porzione del materiale presente – spiega l’assessore Silvano Iommi – si sta predisponendo e si stanno vagliando percorsi di digitalizzazione sia interni che esterni; processi che richiedono comunque un impegno economico non indifferente e tempistiche non brevi. A oggi l’invio di documenti digitali è comunque espletabile per i formati A4 e A3. In relazione quindi alla questione sollevata dai consiglieri Cherubini e Boccia, siamo concordi con loro sul fatto che sia vergognoso che in questi nove anni nessuno si sia occupato di risolvere il problema scaturito dall’incendio del 2012. Al momento l’Amministrazione è al lavoro per reperire risorse e selezionare una ditta specializzata che sia in grado di individuare il materiale che può essere salvato e quello per il quale invece non è possibile fare nulla e che deve essere considerato definitivamente distrutto».
«Documenti ancora introvabili dopo l’incendio del 2012: una vergogna per la città»
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