Superbonus col freno a mano tirato. L’incentivo sulle ristrutturazioni edilizie che promette un credito d’imposta addirittura superiore del 10% rispetto al totale spese sostenute per la riqualificazione energetica degli immobili in Sardegna, a nove mesi dall’esordio, non ingrana quanto avrebbero voluto gli imprenditori.
Le lungaggini burocratiche necessarie al rilascio dell’agevolazione sono infatti tante e a volte insuperabili, tanto da aver fatto desistere più di un proprietario.
I numeri
Le aspettative del settore sono però altre: il Superbonus ha infatti le potenzialità per far ripartire l’edilizia dopo un anno di Covid e una stagnazione che ha messo radici ancora prima, ma non può funzionare a pieno regime alle condizioni attuali. Nell’Isola, secondo i numeri diffusi dall’Enea, sono state 451 le pratiche approvate, quindi risultate in regola dopo un lungo iter procedurale che necessita pile di documenti e asseverazioni.
Focalizzandoci sulla tipologie di immobili, il 9,5% degli interventi è relativo ai condomini, il 37,5% alle unità immobiliari indipendenti e ben il 52,8% agli edifici unifamiliari (come le ville), per un valore medio a intervento di 124.563 euro, contro gli oltre 126mila della media nazionale.
Panorama nazionale
Sì, nel resto del Paese si procede più spediti: in tutta Italia, sono infatti 14.450 le pratiche approvate per un ammontare complessivo di 1 miliardo e 823 milioni di euro. Tra le regioni che più stanno sfruttando questa opportunità, in testa la Lombardia con 260 milioni e 1.905 interventi, seguita dal Veneto con 1.873 interventi e 197 milioni, e il Lazio con 1.381 interventi per 161 milioni.
Richieste
Confartigianato vede comunque il bicchiere mezzo pieno: «I dati della Sardegna sono in crescita e, ovviamente, interessanti, ma non possiamo dirci totalmente soddisfatti perché se analizziamo i numeri nel dettaglio scopriamo che poco più del 9% delle domande arriva dai condomini, ovvero i beneficiari per cui il bonus 110% era stato pensato – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato edilizia Sardegna – se non verrà dato tempo ai condomini di avviare i cantieri avremo perso l’occasione per riqualificare e mettere in sicurezza migliaia di edifici. Tutto ciò porta a una media per intervento, 124mila euro, che possiamo considerare molto bassa. Ricordiamo poi che in un condominio occorrono ben 36 atti, tra la prima riunione fino al documento di VIA con il quale si apre il cantiere: tutto questo ci pare un accanimento burocratico».
Le soluzioni prospettate dall’associazione artigiana per uscire da queste sabbie mobili sono poche e chiare: «In questa fase così delicata della nostra economia – conclude Meloni – è essenziale che il Governo approfitti del Decreto Semplificazioni per una profonda opera di sburocratizzazione che consenta allo strumento di esprimere il suo potenziale ora fiaccato dall’eccessivo fardello burocratico e per fornire certezze agli imprenditori e ai cittadini sul suo prolungamento almeno sino a fine 2023».
L. M.
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Source: unionesarda.it
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