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Il superbonus casa al 110% potrebbe scendere al 75%: le ipotesi allo studio – Notizieora.it

La politica discute sul futuro del superbonus al 110%. Si procede verso un possibile ridimensionamento della misura di vantaggio, ma si punta anche ad un ampliamento della platea dei potenziali beneficiari.

Il superbonus casa al 110% potrebbe scendere al 75%: le ipotesi allo studio

Il superbonus al 110% potrebbe essere presto sostituito da una misura caratterizzata da un’aliquota più bassa, ma estesa a più soggetti. È quanto emerge dall’attuale discussione politica sulla prosecuzione della misura, che ha per obiettivo il rilancio del settore edilizio e allo stesso tempo la riqualificazione del parco immobiliare. Il minore beneficio fiscale potrebbe quindi essere compensato da requisiti meno stringenti di accesso.

In questo modo, la politica punta ad allargare la platea dei potenziali fruitori e quindi ad impiegare con maggiore efficacia le risorse messe a disposizione per contrastare gli effetti della pandemia. La prospettiva di un intervento correttivo è stata inserita all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) recentemente approvato. Sulla base di quest’ultimo saranno infatti investite le risorse destinate al recovery pan in arrivo dall’Europa.

Tenendo a mente quanto appena evidenziato, il maxi beneficio fiscale dovrebbe continuare ad essere garantito fino al termine del 2023. L’ipotesi è stata discussa presso il Parlamento, sebbene con degli interventi correttivi miranti a rendere più efficiente l’impianto normativo complessivo. Di fatto, si punta a garantire la prosecuzione dell’incentivo alla ristrutturazione, spalmando i fondi su un numero maggiore di potenziali beneficiari.


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Oltre a ciò, l’aggiornamento normativo cercherà di semplificare le diverse aliquote attualmente presenti per le ristrutturazioni. Ricordiamo a titolo di esempio (ed in aggiunta al superbonus) il bonus ristrutturazione, il bonus mobili, l’ecobonus, il bonus verde e il bonus facciate. Tutte misure che appaiono frammentate e talvolta in sovrapposizione. Per ovviare al problema il legislatore sta quindi pensando di creare un’unica detrazione fiscale del 75% valida per le diverse tipologie di lavori.

Oltre all’aliquota di riferimento, l’aggiornamento normativo potrebbe portare a ulteriori novità nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie e degli altri interventi. In particolare, si punta a produrre tempi più brevi per l’ottenimento del beneficio fiscale. Ad esempio, per molte tipologie di intervento oggi si ottengono detrazioni su base decennale. Il nuovo bonus generalizzato potrebbe dimezzare i tempi, portandoli a 5 anni (come già accade per il superbonus).

Infine, nei beneficiari della maxi detrazione potrebbero essere inclusi anche soggetti diversi dagli attuali richiedenti. Si pensi ad esempio a condomini o altre persone fisiche, oppure alle strutture ricettive come alberghi o B&B. Ma rientrerebbero anche strutture sanitarie, giuridiche o sportive. In questo modo, si potrebbe estendere a tutto l’ambito pubblico e privato sia il vantaggio fiscale, sia lo slancio di rinnovo del parco immobiliare.

Per capire quando potrebbero concretizzarsi queste novità, occorre tornare al già citato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È infatti sulla base di quest’ultimo che verranno decisi procedimenti e scadenze. Il prossimo passaggio è atteso il 30 aprile 2021, quando il governo dovrà presentare nell’ambito del Next Generation UE il piano nazionale di ripresa e resilienza.


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Come già detto, quest’ultimo conterrà il programma effettivo che l’esecutivo si impegna ad attuare al fine di rispondere alla grave crisi sanitaria ed economica provocata dal Covid. Entro la fine del mese corrente, si dovrebbe quindi sapere con certezza in che modo cambierà anche il nuovo superbonus. Per avere una prima conferma di quanto riportato nell’articolo occorrerà quindi attendere solo qualche settimana.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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