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Il superbonus porta 400 lavoratori all’edilizia, ma esplodono i prezzi dei materiali – La Stampa

Il Superbonus del 110% per la ristrutturazione degli immobili sta facendo esplodere i numeri del settore edile.

Da fine giugno ad oggi, gli iscritti alla Cassa Edile astigiana sono 400 in più, + 25 per cento. E’ come se una grande azienda fosse atterrata, d’un colpo, sul territorio.

Un dato sorprendente anche per il presidente dell’Ente, il costruttore Guido Gallo: «Siamo passati da 1470 lavoratori iscritti a 1938 e il tutto in pochissime settimane, se consideriamo la chiusura di agosto». Nello stesso periodo le aziende sono passate da 470 a 560 e per fine anno si attendono dati ancora migliori: «Non solo per effetto del Superbonus – spiega Gallo – ma anche grazie alla nuova politica di monitoraggio che stiamo portando avanti, con controlli molto rigorosi nei confronti delle aziende non iscritte e non in regola. A tutela dei consumatori, si ricorda che l’iscrizione all’Ente è un obbligo per tutte le aziende del territorio che aprono cantieri con durata di lavori superiore ai 3 mesi».

La politica di incentivazione fiscale (110% ma anche il bonus per il rifacimento delle facciate, l’adeguamento della sicurezza anti-sisma, il 50% per la manutenzione straordinaria e altro ancora) ha trainato la crescita di tutta la filiera attorno alla casa.

Le commesse sono esplose ma non tutti i + davanti ai numeri hanno effetti o contraccolpi positivi.

«Le nostre imprese lamentano carenza di manodopera – prosegue il presidente della Cassa Edile – servirebbero, mal contati, altri 200-300 addetti specializzati che con si trovano. Con l’Ente bilaterale, in perfetta sintonia e accordo con le organizzazioni sindacali, abbiamo già fatto alcuni corsi per qualificare manodopera nella posa dei cappotti termici. Altri corsi sono in programma, ma i tempi della formazione sono più lunghi delle scadenze che il Governo ha previsto per il completamento del Superbonus».

Anche la Cna sta progettando corsi per qualificare gli addetti del comparto: «Stiamo definendo la programmazione in queste settimane – annuncia Roberto Bollito, neo presidente dell’Unione Costruzioni in seno a Cna Asti – intendiamo coinvolgere le aziende produttrici di materiali e rilanciare le relazioni con tutti i soggetti del comparto».

Che l’incentivo a migliorare la performance energetica delle case – rifacendo i tetti, sostituendo caldaie, rinnovando infissi o mettendo il «cappotto» alle case– sia uno straordinario volano per l’economia lo pensano tutti, grandi imprese e artigiani.

Ma gli stessi, a una sola voce, dicono che i benefici vanno spalmati su più anni altrimenti «si rischia solo di generare una bolla speculativa che vanificherà le migliori aspettative».

Tempi più lunghi e certi, chiedono da mesi progettisti, impiantisti e imprenditori: «Non possiamo navigare a vista, aspettando le proroghe fino all’ultimo giorno – denuncia ancora Gallo – con una pianificazione seria almeno fino a tutto il 2023 si possono fare gli investimenti sul personale, sulla formazione. Con le scadenze dietro l’angolo si rischia solo di favorire il sistema del subappalto mordi e fuggi anziché la stabilizzazione di personale» conclude Gallo.

E il tema della sicurezza nei cantieri rischia di diventare ancora più delicato. La Cassa Edile di Asti è tra le 24 che hanno sottoscritto un protocollo con l’Ispettorato del Lavoro, in linea con un accordo nazionale.

Il 23 settembre si riunirà il Tavolo tecnico per stabilire le modalità di condivisione dei dati: l’obiettivo è consentire agli ispettori di avere in tempo reale la situazione dei cantieri aperti, le ditte coinvolte, il numero di lavoratori e la loro posizione assicurativa. Le problematiche connesse alla manodopera, quella che c’è e quella che manca, non sono però l’unico fronte aperto.

«L’indiscriminato aumento dei costi delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento rischiano di compromettere la possibilità sia di dare avvio a tutti i cantieri che rientreranno nel Recovery plan, sia di dare piena attuazione al bonus casa», denuncia Giansecondo Bossi, direttore di Confartigianato Asti.

Sulla stessa linea l’impresario Roberto Bollito: «La scadenza del Superbonus ha innescato una grossa speculazione sui prezzi – conferma – materiali che costavano 10 euro al metro quadrato oggi costano 16 o 17 euro». Il legno è difficilissimo da trovare o con aumenti tra il 60e il 70%, l’acciaio è schizzato del 130 per cento, il caro del petrolio sta influendo su tutti i derivati. «Viviamo alla giornata con affanni continui perché un conto è la previsione dei materiali a progetto un conto è quello che trovi . Ad esempio, scoperchi un tetto. Se devi modificare un ordine e i tempi di consegna sono a 6 mesi come si fa?»

. Le proroghe arriveranno per forza, dicono tutti sotto voce. Intanto si gioca la partita di rimpallo, sperando nel goal all’ultimo secondo.

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Source: lastampa.it

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