Jung Getty via Getty Images
La semplificazione del superbonus introdotta nel decreto Recovery comporterà risparmi sia in termini di tempo che di spesa. Secondo le stime del ministero della P.a, la sostituzione dell’attestazione di stato legittimo con la sola Cila, la Comunicazione di inizio lavori asseverata, permetterà di evitare le lunghe attese per accedere alla documentazione degli archivi edilizi dei Comuni, pari in media a circa 3 mesi per ogni immobile oggetto di verifica. Allo stesso tempo, la procedura semplificata comporterà un risparmio di spesa per adempimenti burocratici di 110 milioni.
Intanto cresce la protesta per i mancati incentivi per la riqualificazione degli alberghi e delle strutture ricettive. “Siamo sconcertati. Il passo indietro dell’esecutivo sull’estensione agli alberghi del superbonus è l’ennesima doccia fredda per il settore. Le nostre imprese così drammaticamente colpite dalla crisi, sono costrette a ricorrere massicciamente al credito per resistere dopo 14 mesi di fermo pressoché totale”. Lo dice Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione italiana Confindustria alberghi, commentando della decisione espressa in Cdm di escludere gli hotel dall’utilizzo della misura del superbonus. “Siamo lasciati soli. La ripartenza da sola non basta, si interrompe l’emorragia ma non si può recuperare la perdita accumulata in questi lunghi mesi di fermo. Servono misure ad hoc per sostenere un settore che nell’ultimo anno ha perso fino all′80% del fatturato” rileva ancora.
“Il superbonus – aggiunge – è uno strumento fondamentale per poter effettuare nei prossimi anni quegli investimenti necessari a mantenere adeguata l’offerta italiana. Una crisi così profonda come quella che ha colpito il settore, ancora una volta confermata dai numeri nel rapporto Confindustria Cerved pubblicato ieri che vede oltre il 40% delle Pmi alberghiere a rischio, ha bisogno di interventi incisivi e capaci di accompagnare le imprese nei prossimi anni per recuperare l’equilibrio economico senza interrompere gli investimenti necessari”.
“Il presidente Draghi ha sottolineato che il turismo deve ripartire, ma deve farlo in modo diverso. Investire nell’offerta è fondamentale per raccogliere quella domanda turistica che vogliamo per il Paese” sottolinea.
Secondo Confindustria alberghi il superbonus va in questa direzione: “Una misura virtuosa che permette di mantenere gli investimenti nei prossimi anni ed ha ricadute importanti su altri settori produttivi e sulla collettività accelerando quel processo di trasformazione del Paese in chiave di riduzione di consumi ed emissioni”. E conclude: “Siamo delusi e preoccupati, se il superbonus non troverà spazio in conversione, siamo pronti con altre proposte, ma quello che non possiamo più accettare di essere lasciati soli”.
“Le indiscrezioni relative alla possibilità che il superbonus venisse esteso anche agli hotel avevano creato un’aspettativa che rimane disattesa. La delusione c’è. Confidiamo che a conclusione dell’iter riguardo il testo del dl sostegni, si rimetta mano all’esclusione della misura chiesta per il nostro comparto che, in condizioni ottimali, produce il 13% del Pil nazionale”. È la nota della Federalberghi a commento della decisione espressa in Cdm di escludere gli hotel dall’utilizzo della misura del superbonus, quella cioè che finanzia la riqualificazione ambientale e antisismica degli edifici.
“Confidiamo – prosegue la nota – che il provvedimento possa essere integrato dal Parlamento in chiave estensiva per gli attuali e vigenti crediti di imposta del nostro settore”. “Sappiamo che il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, è al nostro fianco. Per questo l’auspicio è che la pragmaticità, cifra di questo Governo, venga applicata con criterio di priorità al comparto in assoluto più danneggiato e letteralmente messo in ginocchio dalle conseguenze della pandemia”.
Source: huffingtonpost.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.