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Il testo della Bozza del PNRR e le semplificazioni per il Superbonus – Fiscoetasse

Nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR – che circola oggi e che sarà sottoposta all’esame del Consiglio dei Ministri domani 24 aprile a proposito degli investimenti previsti per finanziare il Superbonus si legge che “Gli investimenti consentiranno la ristrutturazione di circa 50.000 edifici/anno, per una superficie totale di 20 milioni di mq/anno. Il risparmio energetico previsto permetterà di raggiungere circa 291,0 Ktep/anno, ovvero 0,93 MtonCO2/anno.”

Si punta a ristrutturare gli edifici pubblici e privati, migliorandone l’efficienza energetica attraverso l’isolamento termico, gli impianti di riscaldamento e raffreddamento e l’autoproduzione di elettricità, nonché il monitoraggio dei consumi da parte degli utenti. 

L’obiettivo fissato dall’UE è di raddoppiare il tasso di efficientamento degli edifici entro il 2025. Il Piano mira a migliorare l’efficienza energetica sia degli edifici pubblici che di quelli privati.

1) Finalità degli investimenti

Gli investimenti saranno concentrati su da tre linee: 

  • attuazione di un programma per migliorare l’efficienza e la sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con interventi riguardanti in particolare scuole e cittadelle giudiziarie; 
  • introduzione di un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato e per l’edilizia sociale, attraverso detrazioni fiscali per i costi sostenuti per gli interventi (Superbonus);
  • sviluppo di sistemi di teleriscaldamento efficienti. Obiettivo di questi interventi è un risparmio pari a 0,32 Mtep e 0,98 MtCO2 entro il 2026.

2) Semplificazioni

Previste semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la rigenerazione urbana.

Il documento mette in evidenza come i professionisti tecnici e le associazioni imprenditoriali hanno segnalato che l’attuazione del superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici, con attese fino a 6 mesi per l’accesso agli archivi edilizi. 

Il Governo vuole rimuovere gli ostacoli all’utilizzo del Superbonus e accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana.

Per l’attuazione si questo piano verranno messi in campo  interventi mirati per rimuovere gli ostacoli burocratici sia attraverso la semplificazione documentale e altre misure come ad es. la doppia conformità, ecc. 

Tutte queste misure verranno disposte con decreto-legge dopo l’approvazione e  la trasmissione del PNRR.

Il documento prosegue che per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023

Confermate le modalità di erogazione del superbonus 110% in 5 anni con possibilità di cessione del credito e il “pagamento anticipato” per agevolare gli ingenti investimenti iniziali. 

L’investimento consentirà inoltre di stimolare le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro nella filiera dell’edilizia e della produzione di beni e servizi per le abitazioni con potenziale impatto sulle categorie deboli colpite dalla pandemia.

 La misura riguarda, come già ora, gli interventi effettuati su zone comuni, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e unità plurifamiliari con uno o più accessi indipendenti dall’esterno, nonché su singole unità immobiliari. 

Sono inclusi nella misura numerosi interventi, quali soluzioni per l’isolamento, infissi efficienti, sostituzione di sistemi di riscaldamento e condizionamento e installazione di impianti per la generazione di energia rinnovabile. 

L’ammissibilità degli interventi è condizionata ad un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, dimostrabile tramite il confronto con l’attestato di prestazione energetica (APE) prima e dopo l’intervento, equivalente ad un risparmio energetico medio (in relazione ad un consumo medio annuo di energia primaria dell’edificio residenziale) di circa 240 kWh/mq e ad un risparmio minimo atteso (sia energetico che di emissioni) del 30-40%. 

Source: fiscoetasse.com

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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