Anche sugli edifici dei nostri centri storici deve essere consentito installare piccoli impianti fotovoltaici non impattanti. A pensarla così è il senatore Fabrizio Ortis, ex M5S (da cui è stato espulso, lo ricordiamo, per aver votato no al Governo Draghi), secondo cui “è necessario rendere più semplice la riqualificazione energetica nei centri storici”.
E per avere una normativa più chiara il parlamentare molisano ha presentato un’apposita interrogazione al Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Non solo: si guada anche ai residenti, “che non devono essere costretti a rinunciare alle agevolazioni edili, in modo da favorire la riqualificazione del patrimonio immobiliare in luoghi dove il fotovoltaico svolge un ruolo determinante e sostanziale per l’abbattimento dei costi e delle emissioni”.
Il senatore, in particolare, fa riferimento al Superbonus 110 percento, che con i dovuti aggiustamenti alle sue varie complicazioni tecnico-legislative, rappresenta un’occasione di rilancio fondamentale. Uno di essi, appunto, dev’essere “la possibilità di installare pannelli fotovoltaici nei borghi e nei centri storici soggetti a vincolo paesaggistico, chiaramente utilizzando pannelli che non vadano a impattare in maniera negativa sull’aspetto degli edifici, visto che ne esistono da tempo sul mercato”.
Ortis, a supporto della sua tesi, cita anche una sentenza della VI Sezione del Consiglio di Stato, la n. 3969 del 9 giugno 2020, che ha chiarito come ci debba essere una motivazione “particolarmente stringente” perché le soprintendenze possano dire no a un impianto fotovoltaico, specificando come questo abbia una “espressa qualificazione legale in termini di opera di pubblica utilità, soggetta fra l’altro a finanziamenti agevolati”.
In un Paese che conta ben 9mila borghi, la presenza di impianti sulla sommità degli edifici, pur innovando la tipologia e morfologia della copertura, “non è più percepita come fattore di disturbo visivo – dichiara il senatore – bensì come un’evoluzione dello stile costruttivo accettata dall’ordinamento e dalla sensibilità collettiva”.
Tuttavia, i cittadini che dimorano nei centri storici dei borghi e delle città, a causa della loro struttura urbanistica e dei vari vincoli, soprattutto paesaggistici, a cui sono soggetti tali aree, sono impossibilitati ad usufruire dei benefici di cui ai bonus ordinari e straordinari vigenti.
Per rispondere a quanto prescritto dalle norme locali in materia di impatto visivo minimo, integrazione e salvaguardia dell’identità del contesto, è in ogni caso possibile installare moduli integrati nell’edificio (come tegole e ceppi fotovoltaici), i quali permettono di sostituire la copertura esistente senza dover inserire strutture aggiuntive.
“Attraverso specifiche tipologie di pannelli, dunque, con un impatto minimale sull’aspetto del tetto – conclude Ortis – si verrà così a preservare l’integrità estetica dei nostri borghi e dei centri storici e a sfruttare il meccanismo del Superbonus, migliorando le classi energetiche degli edifici”.
Source: primonumero.it
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