Tra le domande più gettonate che arrivano in redazione vi sono
quelle che riguardano il bonus mobili ed in
particolare gli interventi che consentono di fruire di questa
agevolazione prevista dall’art. 16, comma 2 del Decreto Legge n.
63/2013.
Il bonus mobili, la Legge di Bilancio 2021 e la guida
dell’Agenzia delle Entrate
Il bonus mobili è, tra le altre cose, tornato prepotentemente di
attualità con la pubblicazione della nuova Legge di Bilancio che lo
ha prorogato per tutto il 2021 e ne ha innalzato il
limite di spesa a 16.000 euro (rispetto ai precedenti 10.000
euro).
Ma come spesso accade quando arriva qualche domanda su questa
agevolazione fiscale, rispondiamo che il miglior modo per
sciogliere ogni riserva su requisiti, presupposti, documenti da
conservare e pagamenti, è consultare la guida
fiscale che l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato a
gennaio di quest’anno.
Bonus mobili: nuova domanda al Fisco
Da segnalare l’ultima domanda arrivata dall’Agenzia delle
Entrate sul bonus mobile tramite la rivista telematica FiscoOggi.
Una domanda (molto frequente) in cui un contribuente chiede se è
possibile fruire del bonus mobili nel caso di istallazione di un
impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di
calore.
Bonus mobili: i presupposti per l’agevolazione
La risposta, come detto, è contenuta all’interno della guida
fiscale dell’Agenzia delle Entrate che ha definito gli
interventi edilizi che rappresentano il
presupposto per fruire del bonus mobili:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento
conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I
lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per
esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di
pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci
interni) non danno diritto al bonus; - ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi
calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza; - restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia,
riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o
ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18
mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile; - manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni
di edifici residenziali.
E, in particolare, riferendosi agli interventi di
manutenzione straordinaria sui singoli
appartamenti o parti condominiali, l’Agenzia delle Entrate
cita:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- realizzazione dei servizi igienici;
- sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o
tipologia di infisso; - rifacimento di scale e rampe;
- realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
- costruzione di scale interne;
- sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della
tipologia dell’unità immobiliare.
L’Agenzia delle Entrate ricorda, pure, che rientrano nella
manutenzione straordinaria:
- gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di
energia, ad esempio:- l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di
generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; - l’installazione o l’integrazione di un impianto di
climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore;
- l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di
- la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a
sostituire una componente essenziale dell’impianto di
riscaldamento.
Bonus mobili: la risposta dell’Agenzia delle Entrate
Rispondendo, dunque, al contribuente, l’Agenzia delle Entrate
rileva che l’installazione di un condizionatore a pompa di calore
su un immobile residenziale rientra tra gli interventi di
manutenzione straordinaria per i quali si può usufruire della
detrazione Irpef del 50% della spesa sostenuta.
L’intervento consente di usufruire anche della detrazione per
l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, in presenza delle
condizioni previste dalle disposizioni che regolano questa
agevolazione.
Per ogni altra informazione sul bonus mobili, si consiglia di
leggere la guida
2021 dell’Agenzia delle Entrate.
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