Pur essendo titolare di un’ampia discrezionalità in materia,
l’autorità preposta alla tutela di un vincolo, ad esempio la
Soprintendenza, ha l’onere di corredare un provvedimento di
diniego di ammissibilità paesaggistica per l’installazione
di un impianto fotovoltaico di un’adeguata motivazione,
riferita al concreto, alla realtà dei fatti e alle ragioni
ambientali ed estetiche che impongono di escludere un determinato
intervento o di limitarlo mediante prescrizione.
Una motivazione che si riferisca genericamente a
«localizzazioni, dimensioni, caratteristiche morfologiche,
materiche e cromatiche» dell’opera è infatti stereotipata,
perché potrebbe astrattamente attagliarsi a interventi eterogenei,
anche diversi da quello in esame; al contrario, l’Amministrazione è
tenuta a specificare quali delle concrete caratteristiche i
pannelli fotovoltaici installati comportino un pregiudizio per i
valori paesaggistici tutelati.
Impianti fotovoltaici: no a diniego generico di autorizzazione
paesaggistica
Sono questi i presupposti sui quali, con la sentenza
del 5 giugno 2024, n. 5046, il Consiglio di
Stato ha accolto il ricorso in appello sul diniego
definitivo di installazione di un
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