Buone notizie sul fronte dello svecchiamento del parco circolante in Italia. Il Ministero dello sviluppo economico ha infatti annunciato che dalle ore 10 di martedì 28 settembre i concessionari – accedendo alla piattaforma ecobonus.mise.gov.it – potranno “inserire le prenotazioni degli incentivi per l’acquisto dei veicoli di categoria M1 usati a basse emissioni”.
Il nuovo sostegno si applica a vetture di seconda mano “di classe non inferiore a euro 6, con un prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato non superiore a 25mila euro e con emissioni comprese tra 0 e 160 grammi per chilometro di CO2”, si legge in una nota del ministero.
Il comunicato precisa anche che il contributo – che è stato inizialmente finanziato con 40 milioni di euro – “viene riconosciuto solo con rottamazione e si differenzia a seconda della fascia di emissioni del veicolo che si acquista”. Per le auto che emettono tra 0 e 60 grammi per chilometro l’incentivo è 2mila euro, 1.500 per i veicoli tra 61 e 90 e 750 euro per quelli tra 91 e 160 grammi per chilometro.
“Il mezzo rottamato – dice ancora la comunicazione del ministero – dovrà essere della medesima categoria di quello acquistato, immatricolato da almeno 10 anni e intestato da almeno 12 mesi all’acquirente o a un familiare convivente”.
Richiesta dell’ACI
La richiesta di un contributo incentivante per l’acquisto delle vetture usate, proprio con la finalità di velocizzare lo svecchiamento del parco circolante, era stato richiesto più volte anche dall’Automobile Club d’Italia. Il presidente Angelo Sticchi Damiani aveva recentemente dichiarato: “Gli ultimi dati confermano che gli incentivi finora messi in campo hanno riguardato solo in maniera irrisoria le auto euro 0, 1 e 2, che sono più inquinanti e meno sicure, visto che oltre ad esser datate, sono prive dei principali sistemi di sicurezza che troviamo, invece, nelle omologazioni successive. Non si può ignorare che il 42% del parco auto nazionale ha più di 10 anni di vita e che il 9,1% è omologato euro 0, mentre le euro 1,2 e 3 rappresentano, complessivamente, il 21,4% del totale”.
Con gli aggiustamenti richiesti già a suo tempo dall’ACI e ora recepiti, “si incoraggiano i possessori di auto euro 0 ed euro 1 a rottamare la propria vettura visto che spesso questo non avviene non per pigrizia ma per effettiva impossibilità economica“.
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