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Incentivi auto, cosa pensa l’Unrae del nuovo ecobonus – Motor1 Italia

Il programma del Governo per incentivare il mercato dell’auto e accompagnare l’industria nel passaggio alla sostenibilità sta prendendo forma. Come vi abbiamo spiegato pochi giorni fa, il deputato Giuseppe Chiazzese, del Movimento 5 Stelle, ha anticipato cifre, prezzi e limiti per acquistare una nuova auto nel 2022 e oggi il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci, audito alla Camera per la conversione in Legge del Decreto Energia, ha espresso alcune perplessità.

In particolare l’Unrae ha manifestato “estrema preoccupazione” per il ventilato taglio dei tetti di listino (price cap). Questo taglio “sarebbe da considerarsi estremamente controproducente sia per la concorrenza, perché escluderebbe un gran numero di player dagli incentivi, sia per i consumatori, che avrebbero una minore scelta di prodotto, sia per l’Erario, che avrebbe minori incassi IVA a parità di incentivi“, ha detto Crisci.

Ricordiamo che i limiti di prezzo per l’acquisto dei veicoli dovrebbero essere (la distinzione tra 0-20 g/km CO2 e 21-60 g/km CO2 sparirebbe a favore di una fascia unica 0-60 g/km CO2):

  • 45.000 euro più Iva per le auto nella fascia 0-60 g/km CO2 (prima erano 50.000 euro Iva esclusa);
  • 25.000 euro più Iva per le auto nella fascia 61-135 g/km CO2 (prima erano 40.000 euro Iva esclusa).

Michele Crisci – ribadendo il contenuto di una lettera firmata insieme a Federauto e inviata ieri ai Ministri Giorgetti, Franco, Cingolani, Giovannini e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli – si è detto “particolarmente preoccupato per il drastico taglio del 30% dei tetti di listino per la fascia 0-20 g/km CO2, ridotta da 50 mila euro a 35 mila euro, una misura che oltre a presentare profili di dubbia legittimità, potrebbe avere impatti molto negativi sullo sviluppo della mobilità a zero emissioni, e che non porterebbe alcun vantaggio ai consumatori, ma solamente ad alcuni produttori”.

Crisci ha ricordato, infine, che “la stragrande maggioranza dei veicoli costruiti all’estero incorporano valore aggiunto italiano, ossia componentistica prodotta da imprese operanti in Italia”. Inoltre, ha ribadito che “la distribuzione e l’assistenza dei suddetti prodotti garantisce l’occupazione di circa 160.000 lavoratori italiani”. Quindi, la richiesta, sottoscritta nella lettera inviata ai componenti del Governo, è quella di “mantenere la preesistente soglia dei prezzi di listino per la fascia 0-20 g/km CO2”.

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