Il funzionamento degli incentivi auto potrebbe cambiare all’interno del Decreto Aiuti bis. I bonus destinati alle auto elettriche e ibride plug-in vanno a rilento rispetto a quelli della fascia 61-135 g/km che è andata esaurita in poche settimane. Il Governo perciò prevede di allargare la platea dei beneficiari dell’Ecobonus, ad esempio raddoppiando il contributo per gli automobilisti con reddito inferiore ai 30 mila euro.
In cassa ci sono 174,923 milioni di euro, dei 220 milioni stanziati per la fascia tra 0 e 20 g/km di CO2 e poco meno di 197,15 milioni per quelle tra 21 e 60 rispetto ai 225 milioni iniziali.
Incentivi auto elettriche fascia 0-20 g/km
I nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche potrebbero raddoppiare il loro valore, se il beneficiario dichiara un reddito inferiore ai 30 mila euro.
In questo caso il contributo salirebbe dagli attuali 3.000 euro a 4.500 e da 5.000 a 7.500 euro, in caso di rottamazione di un veicolo omologato di una classe emissiva di CO2 inferiore ad Euro 5. Il limite di prezzo deve essere pari o inferiori a 35 mila euro (IVA esclusa).
Incentivi auto ibride plug-in fascia 21-60 g/km
Aumenterebbe il contributo dedicato all’acquisto di auto ibride plug-in, che rientrano nella fascia da 21 a 60 g/km di CO2: da 2.000 a 3.000 euro senza auto da rottamare e da 4.000 e 6.000 euro con un veicolo vecchio da dare indietro.
Il limite di prezzo delle auto ibride plug-in che rientrano nell’incentivo è confermato a 45 mila euro (sempre IVA esclusa). Sia per le elettriche che per le PHEV il bonus statale viene erogato ad un solo soggetto nell’ambito dello stesso nucleo familiare.
Incentivi colonnine di ricarica
I nuovi incentivi rientrano all’interno del “Fondo per la riconversione, ricerca e sviluppo del settore automotive” (il “Fondo automotive”), che tra le altre cose prevede bonus anche per l’acquisto di postazioni di ricarica.
Il contributo infatti è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, nel limite massimo di 1.500 euro per richiedente e di 8.000 in ipotesi di posa in opera sulle parti comuni di edifici condominiali, prevedendo quorum assembleari analoghi a quelli previsti per il bonus 110. L’incentivo è riconosciuto nel limite di spesa di euro 40 milioni, a valere sulle risorse del Fondo automotive.
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