Romo – Niente più incentivi per chi rottama la vecchia auto e ne compra una nuova a basse emissioni, che sia full electric La decisione del Governo di non stanziare altri soldi per finanziare l’ecobonus auto nel Decreto Sostegni bis ha spiazzato i produttori e tutta la filiera del settore che, al contrario, davano per scontato il rinnovo. Le reazioni non si sono fatte attendere. “Dopo l’inaspettata mancanza nel Recovery di interventi per il sostegno alla domanda del settore auto sulle tecnologie a bassissime emissioni – spiegano in un comunicato congiunto Anfia, Federauto e Unrae – si aggiunge una dimenticanza che va contro la strategia di accelerare la transizione ecologica chiesta dall’Unione Europea”. Anfia, Federauto e Unrae ribadiscono la necessita’ di “rifinanziare l’ecobonus per le auto, compresa la fascia 61-135 g/Km, e per i veicoli commerciali, misure che finora hanno permesso, oltre che una forte riduzione dell’impatto ambientale, anche di far ripartire un settore che occupa oltre un milione di addetti”. Questo a fronte di previsioni di mercato allarmanti con le vendite che a maggio risultato con un -30% rispetto allo stesso mese del 2019. Una situazione che ora rischia di aggravarsi dopo lo stop agli incentivi.
L’8 aprile scorso sono terminati i fondi stanziati dal Governo per incentivare la rottamazione delle vecchie auto per l’aqcuisto di nuove con minori emissioni di CO₂, comprese tra 0-60 g/km. Quei contributi sono andati esauriti in sole 14 settimane dalla sua introduzione il fondo Ecobonus, per complessivi 250 milioni di euro messi dal governo nelle Legge di bilancio 2021. A questo si è aggiunto un ulteriore contributo, l’extrabonus statale previsto dalla Legge di Bilancio e così suddiviso: 120 milioni per le auto di CO₂ fino a 60 g/km e altri 250 milioni per quelle comprese tra 61-135 g/km ed esaurito appunto l’8 aprile scorso. Tutti aspettavano un rinnovo e invece dei fonsi sono rimasti sono quelli dell’Ecobonus riservato all’acquisto di vetture nuove che emettono meno di 60 g di CO2 al chilometro e quindi praticamente soltanto le auto ibride plug-in e le elettriche: dei 120 milioni ne sono rimasti circa un terzo.
L’arrivo degli incentivi ha avuto un indubbio effetto sulle vendite di auto ibride, che fossero mild, full e plug-in. La conferma arriva dai dati. A febbraio 2021 le vetture con alimentazione mista benzina-elettrica o gasolio-elettrica hanno conquistato la leadership in termini di quota di mercato (31,64%) e per contro le alimentazioni storiche (benzina e diesel) hanno fatto registrare una flessione di quasi due punti percentuali. In valori assoluti a marzo 2021 sono state immatricolate 53.702 auto ibride (di cui 7.725 plug-in), 49.860 in più rispetto a marzo 2020 (+1.262%), quelle a benzina sono state 53.005, 42.860 in più (+422%), quelle alimentate a gasolio 30.482 in più (+293%). E ancora: sono state immatricolate 10.420 auto a Gpl (+366%), 7.317 elettriche (+690%) e 43.74 a metano (+491%). Va di nuovo ricordato che il raffronto più che positivo con marzo 2020 deve tener conto del lockdown di un anno fa.
Tutte le auto ibride sono alimentate da un motore a combustione e uno o più motori elettrici. Da non confondersi con le elettriche tout-court. Ecco le differenze traMild Hybrid (MHEV), Hybrid (HEV), Plug-In Hybrid (PHEV) e Electric.
- Mild Hybrid (MHEV) Si tratta della tecnologia più semplice che permette ad un veicolo di essere considerato ibrido: nella tecnologia Mild Hybrid, detta anche ibrido leggero, il motore tradizionale viene supportato da un motore elettrico. Quest’ultimo di per sé non è dotato di potenza sufficiente a muovere il veicolo, ma svolge appunto una funzione di supporto partecipando alla trazione. I vantaggi del Mild Hybrid sono la riduzione di emissioni e di consumi.
- Hybrid (HEV) La tecnologia Hybrid electric vehicle (HEV), conosciuta anche come Full Hybrid, è quella in cui l’automobile è alimentata prevalentemente con motore termico, ma parallelamente è equipaggiata anche con un motore elettrico che interviene fornendo energia in caso di necessità, per esempio nello spinto da fermo, per poi disattivarsi man mano che la velocità diventa costante. Le automobili Hybrid possono anche viaggiare in autonomia 100% elettrica, alimentate cioè dal solo motore elettrico, ma per percorrenze di pochi chilometri. I vantaggi dell’Hybrid sono considerevoli in termini di emissioni e consumi.
- Plug-In Hybrid (PHEV) Le auto Plug-In Hybrid sono le auto elettriche ricaricabili, così chiamate per la possibilità che offrono agli automobilistici di ricaricare il veicolo alle apposite colonnine di ricarica o a una presa di corrente, opzione invece non possibile per le auto Hybrid. La batteria in dotazione è infatti più grande e potente e permette di viaggiare in modalità completamente elettrica per tratti più lunghi, fino a circa 50 km: ovviamente le zero emissioni sono tra i vantaggi più importanti della tecnologia Plug-In Hybrid.
- Electric Con la tecnologia Electric, Ford designa i veicoli della propria gamma che possono essere considerati auto 100% elettriche: è sufficiente ricaricare la batteria per alimentare l’automobile e guidare senza alcuna emissione né consumo.
Il 13 maggio scorso il ministero dello Sviluppo economico ha aperto una nuova finestra di contributi per le auto con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 135 g/km, ma i cinque milioni sono stati “fumati” in pochissime ore. I produttori e la filiera chiedono un rinnovo per sostenere un settore in crisi. In attesa che il governo decida se tornare suoi prori passi, ecco come funzionano gli incentivi rimasti e, nel caso venissero riproposti, ecco un utile vademecum per districarsi nella intricatissima selva dei contributi pubblici rimasti per comprare a meno un’automobile.
I fondi rimasti sono quelli dell’Ecobonus riservato all’acquisto di vetture nuove che emettono meno di 60 g di CO2 al chilometro e, come già detto, soltanto le auto ibride plug-in e le elettriche: restano circa 40 mmlioni dei 120 stanziati inizialmente. Gli incentivi sono suddivisi così: per la categoria da 0 a 20 g/km a 6.000 euro con rottamazione e 4.000 senza rottamazione, che per la fascia 21-60 g/km a 2.500 euro con rottamazione e 1.500 senza rottamazione. Per ottenere i finanziamenti servono tre requisiti: il veicolo nuovo deve avere fino a otto posti passeggeri, deve essere immatricolato entro il 31 dicembre 2021 e deve costare non più di 61mila euro, Iva inclusa. Il veicolo da rottamare invece deve essere categoria pre Euro 6 e immatricolato prima dell’1 gennaio 2011. Le modalità prevedono che l’aquirente riceva l’Ecobonus direttamente dalla concessionaria , che a sua volta è rimborsata dalle imprese costruttrici o importatrici che a loro volta poi recupereranno l’importo del contributo sotto forma di credito d’imposta. Il costruttore del veicolo deve rilasciare la dichiarazione di conformità all’omologazione dichiarata.
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