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Incentivi, tutti i contributi statali all’acquisto di auto ibride – Quattroruote.it – Quattroruote

L’auto sta indubbiamente vivendo una situazione paradossale. Prendiamo gli incentivi, per esempio. In queste settimane, sono disponibili contributi per le vetture a gasolio, a benzina e ibride, ma non per le auto elettriche e plug-in, prioritarie nell’agenda della transizione ecologica del governo ma per le quali i fondi sono terminati il 16 settembre scorso. Non solo. Dal 28 settembre sono prenotabili i contributi, con rottamazione, all’usato Euro 6. Una fetta relativamente limitata di vetture di seconda mano e dai prezzi relativamente alti. Ma vediamo nel dettaglio a cosa può mettere mano, oggi, chi è orientato all’acquisto di un’auto ibrida. Partendo dalle auto nuove.

Per le plug-in nuove niente contributi. Come accennato all’inizio, i fondi, previsti anche senza rottamazione, sulle auto con emissioni di anidride carbonica comprese tra 0 e 60 g/km e con prezzo di listino inferiore a 50 mila euro (compresi accessori ma escluse Iva, Ipt e messa su strada), cifra in cui rientravano molte ibride plug-in, sono terminati il 16 settembre scorso. Un rifinanziamento da parte del governo non sembra all’orizzonte, a meno che nelle pieghe del bilancio dello Stato non spuntino risorse non utilizzate e immediatamente allocabili, per decisione politica, a questo settore. Improbabile, anche perché l’esecutivo, proprio in queste settimane, sta mettendo a punto l’architettura della legge di bilancio per il 2022, che dovrà essere condivisa con la Commissione europea entro il 15 ottobre, ed è possibile che una nuova iniziativa di più ampio respiro rispetto a un semplice rifinanziamento sarà contenuta in quella che fino a qualche anno fa veniva comunemente definita “manovra” di fine anno. Tutti gli osservatori concordano nel ritenere praticamente certa una nuova, organica, misura di sostegno alle auto a bassissime emissioni (elettriche e plug-in), le cui immatricolazioni, in assenza di incentivo, crollerebbero. Vanificando, tra l’altro, gli impegni internazionali dell’Italia, anche nel settore dei trasporti, sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Sulle full e mild hybrid ci sono 1.500 euro (più 2.440). Di contro, ancora disponibili sono i contributi statali all’acquisto di auto ibride full e mild (oltre che a benzina e diesel). Sulle macchine che dichiarano emissioni di anidride carbonica comprese tra 61 e 135 g/km il contributo statale è di 1.500 euro ed è vincolato alla rottamazione di una vecchia auto fino all’Euro 5 targata da almeno dieci anni. Attenzione, però, il bonus statale è vincolato a un contributo della concessionaria pari ad almeno 2 mila euro più Iva (quindi 2.440 euro se l’acquirente è un privato). In pratica, rispetto al prezzo di listino è possibile spuntare una riduzione di prezzo di quasi 4 mila euro (ma spesso le campagne delle case e gli sconti delle concessionarie sono più generosi). Attenzione, non tutte le ibride full e mild della fascia 61-135 beneficiano dell’incentivo, solo quelle che hanno un prezzo di listino inferiore a 40 mila euro (compresi accessori ma escluse Iva, Ipt e messa su strada). Come sempre, l’erogazione del contributo statale è legata alla disponibilità di fondi. Non appena questi termineranno, l’iniziativa si fermerà (e comunque la data ultima di prenotazione del contributo è fissata al 31 dicembre 2021). C’è tempo, invece, per immatricolare l’auto nuova, cosa che deve comunque avvenire entro il 30 giugno 2022. La situazione dei fondi può essere monitorata in tempo reale sull’apposito sito del Ministero dello Sviluppo economico.

Bonus fino a 2 mila euro sulle ibride usate. Infine, come accennato, il governo ha finalmente messo a disposizione i contributi all’acquisto di auto Euro 6 usate, vincolati alla rottamazione di una macchina immatricolata da almeno dieci anni e intestata da almeno 12 mesi all’acquirente di quella nuova o a un familiare convivente. Anche in questo caso, l’entità del bonus è legata alle emissioni di anidride carbonica della vettura che si sta acquistando secondo il seguente schema:

– 0-60 g/km: 750 euro;
– 61-90 g/km: 1.000 euro;
– 0-60 g/km: 2.000 euro.

Non tutte le auto possono accedere al contributo, solo quelle che non hanno beneficiato, negli anni scorsi, dell’ecobonus o degli incentivi 2021 e che, comunque, hanno una quotazione non superiore a 25 mila euro, cosa che limita ulteriormente la possibilità di accedere a ibride plug-in di seconda mano. Nessun problema, invece, per full e mild, molto più diffuse delle omologhe con la spina nel mercato dell’usato. L’iniziativa, in ogni caso, è a termine (31 dicembre, ma s’interromperà prima se i fondi stanziati, pari a 40 milioni, dovessero terminare prima di questa data) ed e subordinata all’adesione della concessionaria o del commerciante di auto. Come nelle altre situazioni, la disponibilità di risorse può essere monitorata in tempo reale sull’apposito sito del Ministero dello Sviluppo economico.

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