Al Comune di Cagliari servono quattro mesi per un accesso agli atti. Negli altri centri dell’Area Metropolitana, la tempistica minima è di tre mesi, ma a volte il cittadino deve attendere molto di più. Gran parte delle pratiche Superbonus è al momento congelata in attesa di un riscontro per questa prima fase di un iter lungo e complesso.
Nella serata di ieri, i rappresentanti di Agronomi, Agrotecnici, Architetti, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti Agrari e Periti industriali, riuniti nella Consulta delle Libere professioni della provincia di Cagliari in seno alla Camera di Commercio, hanno inviato congiuntamente una nota ai Sindaci dell’Area Metropolitana per chiedere, in pieno spirito collaborativo, di adottare delle misure in grado, in primo luogo, di snellire le procedure di accesso agli atti, indispensabili per l’accertamento della regolarità di tutte le informazioni catastali dell’immobile da riqualificare, e, più in generale, di aumentare l’efficacia dell’azione amministrativa dei colleghi che lavorano in uffici tecnici già cronicamente sotto organico e che ora rischiano di venire travolti dalle richieste dei cittadini interessati ad ottenere il Superbonus.
«Il Superbonus 110% – si legge nella nota – è una grandissima opportunità di riqualificazione urbana, efficientamento energetico e di sviluppo che il nostro territorio non può permettersi di perdere. Secondo le stime di Ance, ogni euro investito grazie agli incentivi, produce un ritorno economico positivo di 3,5 euro. Il valore dell’impatto totale stimato è di circa 21 miliardi di euro, di cui 6 per il solo settore dell’edilizia e delle costruzioni».
«Anche se la scadenza della misura, posta originariamente al 31 dicembre 2021, è stata prorogata, il tempo stringe – dice Sandro Catta, presidente Ordine degli Ingegneri di Cagliari –. Un incremento del volume delle istanze era prevedibile, ma al momento dell’approvazione di questa importantissima misura che funge da leva di stimolo per l’economia dei territori e la rinascita del comparto edilizio e delle costruzioni, le nostre Istituzioni non hanno pensato a riorganizzare la propria pianta organica». Già prima dell’approvazione del Superbonus le tempistiche degli uffici comunali difficilmente rispettavano i termini di legge. «E questo non certamente per la mancanza di professionalità dei tecnici che lavorano nella Pubblica Amministrazione – prosegue Catta –, ma per le difficoltà legate alla mancanza di personale e al basso livello di digitalizzazione del sistema».
«Questa – sostengono i tecnici – potrebbe certamente essere l’occasione giusta per incidere sulle problematiche strutturali della nostra amministrazione. Ma in ogni caso, con assoluta urgenza, è necessario adottare misure straordinarie per evitare che i cittadini finiscano per perdere la possibilità di accedere alle agevolazioni. E in particolare, scrivono i tecnici, è necessario: il ricorso straordinario a personale, anche a tempo determinato, per riorganizzare e potenziare le piante organiche degli uffici preposti; lo sfruttamento delle tecnologie digitali per accorciare i tempi di attesa, per gestire telematicamente la consistente mole di richieste di accesso agli atti; uno sforzo organizzativo per snellire le procedure degli uffici e le modalità di presentazione delle istanze, anche attivando incarichi professionali di supporto ai Responsabili del Procedimento».
«Sono queste – concludono – le azioni che riteniamo vitali per sbloccare le attività economiche legate al Superbonus 110% e dare una fortissima spinta alla crescita non solo del comparto, ma dell’intero territorio».
Source: vistanet.it
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