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«Il 2021 è stato un anno ottimo per il settore delle costruzioni: abbiamo contribuito al 33% del Pil nazionale. Il 2022 temiamo possa essere meno positivo. Da una parte pesa l’aumento dei materiali, poi c’è l’incognita della congiuntura internazionale dovuta alla guerra. Tuttavia i dati della cassa edile evidenziano una tenuta delle ore lavorate. In conclusione, abbiamo un po’ di apprensione, ma non una visione completamente negativa». A fare un quadro del settore delle costruzioni di Roma è Antonio Ciucci, da aprile nuovo presidente dell’associazione che raggruppa le imprese del comparto, l’Ance Roma – Acer.
«Il caro materiali ha avuto un impatto devastante – spiega Ciucci – anche per fenomeni speculativi legati all’aumento della domanda trainata dai bonus edilizi. Poi si è aggiunto il caro energia. Senza meccanismi compensativi dell’aumento dei costi di produzione molte imprese si sono fermate». È vero, prosegue il presidente Ance Roma – Acer, «che ci sono stati provvedimenti compensatori, ma sono per il 2021. Ora è stato varato il decreto Aiuti, ma i suoi benefici ancora non sono arrivati». Proprio sul decreto Aiuti, Ciucci evidenzia: «È un buon provvedimento, che prevede solo per il nostro settore 10 miliardi. In sede di conversione in legge chiederemo di fare qualche piccola correzione per evitare problemi applicativi, come indicare esplicitamente tutte le concessionarie per cui al momento non c’è chiarezza se siano incluse o meno nel decreto».
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Per i costruttori è poi fondamentale la riforma di Roma Capitale: «La Regione dovrebbe devolvere al Comune i poteri in ambito urbanistico, per permettere di sbloccare subito i progetti. Senza aspettare la riforma costituzionale. Abbiamo registrato disponibilità da Regione e Comune, speriamo si faccia presto. Roma – sottolinea Ciucci – ha bisogno di poteri e risorse straordinari: con la zona metropolitana ha più di 4 milioni di abitanti, un unicum in Italia, e deve fornire servizi adeguati sia a loro, che a turisti e lavoratori di passaggio, per essere all’altezza del suo ruolo di capitale».
Le costruzioni hanno beneficiato del Superbonus al 110%: «Nel Lazio ci sono stati 14mila interventi per un valore di 1,6 miliardi. Di sicuro ha avuto un impatto in termini di valore della produzione, anche se si sono registrate problematiche applicative con il cambio della normativa e le difficoltà di accesso alla cessione del credito». Ora Roma attende gli effetti del Pnrr: «I progetti di interesse per le costruzioni varranno 2,2 miliardi solo a Roma città, a cui se ne aggiungono altri 2,7 per la città metropolitana. Il timore che abbiamo – spiega il presidente – è che non si faccia in tempo a spendere tutte le risorse per la scadenza del 2026».
Ma un altro booster al mondo delle costruzioni di Roma è atteso per il Giubileo 2025 (per cui sono stanziati 1,3 miliardi per le opere connesse) e per il possibile Expo 2030. «Siamo favorevoli ai grandi eventi – sottolinea Ciucci – ed è stato un peccato non aver partecipato all’aggiudicazione delle Olimpiadi. A beneficiarne non sono solo le costruzioni, ma anche il turismo e il commercio. Una città che cresce e investe sulle infrastrutture attrae anche i fondi privati. Ma servono anche norme per dare certezze sull’effettiva realizzazione dei propri investimenti».
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