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La ripresa delle auto di seconda mano in Italia: la spinta arriva dalla crisi del “nuovo” e dall’ Ecobonus – Il Messaggero – Motori

Il 2021 è l’anno delle auto usate. Tralasciando il confronto con il 2020, anno nero per il mercato delle vetture di seconda mano a causa della pandemia, i dati emersi dall’Osservatorio di AutoScout24 riguardanti questi primi mesi dell’anno risultano quasi del tutto in linea rispetto allo stesso periodo del 2019 (-2,1%). I passaggi di proprietà effettuati tra gennaio e agosto sono stati oltre 2 milioni, con un boom di crescita in Calabria (+5,2%) e Basilicata (+5,2%).

Tra le motivazioni che hanno contribuito a questa ripresa c’è sicuramente la crisi dei microchip, che ha fortemente penalizzato il nuovo. Di conseguenza, in molti si sono indirizzati verso auto di seconda mano, portando all’aumento dei prezzi medi di vendita, cresciuti a settembre di oltre €2.000 rispetto all’anno scorso (+12,6% e valore di €18.370).

Un’altra spinta per il comparto dell’usato potrebbe arrivare anche dall’Ecobonus, che permetterebbe ai consumatori di ricevere da €750 a €2.000 per l’acquisto di auto usate Euro 6.

Non a caso questo incentivo riguarda appunto solo le vetture meno inquinanti e potrebbe contribuire a svecchiare il nostro parco auto. Basta guardare i dati per capire che si tratta di una misura necessaria: le macchine italiane hanno in media 11 anni e 10 mesi, il dato più alto d’Europa, e buona parte di queste (30,5%) appartengono alle categorie Euro 0-1-2-3. La situazione italiana però non è del tutto omogena: le regioni meno virtuose (Calabria e Sicilia) hanno una percentuale di auto inquinanti di 30 punti percentuali superiore a quella delle più virtuose (Valle d’Aosta e Trentino).

Il mercato dell’usato sembra aver compreso l’importanza di questo rinnovamento, infatti, già ad oggi sui portali online come Autoscout24 quasi la metà delle auto proposte è Euro 6. Per quanto riguarda invece il passaggio ad alimentazioni alternative a benzina e diesel l’Italia non sembra essere ancora in prima fila. I dati ACI rivelano che quasi il 50% dei passaggi di proprietà avvenuti nei primi 8 mesi dell’anno riguarda motori diesel, seguiti da quelli benzina, mentre soltanto il 2,2% interessa auto elettriche o ibride.

“In Italia, come nel resto dell’Europa, abbiamo registrato un maggiore interesse per il mercato dell’usato – afferma Sergio Lanfranchi, del Centro Studi di AutoScout24 – Con la pandemia l’auto è diventata sempre più il mezzo preferito per gli spostamenti, e la crisi legata ai semiconduttori e alla scarsa reperibilità di auto nuove ha spinto molti consumatori verso il mercato di seconda mano. Per questo in questa fase gli incentivi per l’acquisto di auto usate daranno ulteriore fiducia al settore consentendo di incidere anche sul rinnovo del parco circolante italiano, uno dei più vecchi d’Europa.”

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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