In linea generale, rileva la natura dei nuovi lavori di ristrutturazione effettuati. Il punto è il seguente: il Bonus Mobili 2021, applicabile su un tetto massimo pari a 16mila euro (e non più 10mila euro, come negli anni precedenti), richiede che i lavori di ristrutturazione sull’unità immobiliare siano iniziati a decorrere dal primo gennaio 2020.
=> Bonus Mobili, rileva la SCIA
Nell’ipotesi da lei presentata, però, c’è una nuova SCIA, relativa a una nuova tranche di lavori. Non escludo che questo possa cambiare le cose. La circolare dell’Agenzia delle entrate 19/2020 prevede che si possa riutilizzare anche la detrazione per le ristrutturazione nel caso in cui vengano effettuati nuovi interventi sullo stesso immobile, interventi che però non possono essere di mera prosecuzione di quelli già effettuati. Devono essere interventi autonomi, rispetto a quelli precedentemente effettuati.
I lavori, per essere considerati autonomamente detraibili, devono essere anche autonomamente certificati dalla documentazione richiesta dalla normativa edilizia vigente. Mi pare che nel suo caso, essendoci una nuova SCIA, possa sussistere questo requisito. Ci sono anche altri elementi che determinano l’autonoma configurabilità, chiariti in un altro documento di prassi dell’Agenzia delle entrate, la circolare 17/2015, alla risposta 3.2.
In sintesi, se lei rientra nel caso dell’intervento autonomo, può applicare il nuovo bonus mobili, essendo i nuovi lavori ripresi dopo il primo gennaio 2020. In caso contrario, invece, non credo che ci sia il diritto ad utilizzare nuovi 6mila euro di bonus mobili.
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