La transizione energetica è importante e la semplificazione della burocrazia per arrivare a questo risultato anche. E così le parole del ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani sul fatto che fosse necessario rendere più facile l’accesso alle agevolazioni del Superbonus 110% stanno finalmente trovando applicazione, grazie a una serie di quesiti a cui viene data risposta dai ministeri competenti sulla base delle nuove norme varate dal Governo.
Tra tutte la più importante è quella che riguarda la concessione delle agevolazioni fiscali anche in presenza di edifici non del tutto legittimi dal punto di vista urbanistico. Gli ultimi provvedimenti del Governo hanno cercato di fare chiarezza su questo e le risposte del ministero dell’Economia ai quesiti posti spiegano come ci si deve muovere. Tra tutte le indicazioni, la più importante è senza dubbio quella fornita di recente dal Mef sul caso sollevato con un’interrogazione dai parlamentari Pd Gian Mario Fragomeli e Gianluca Benamati. Infatti, il chiarimento fornito dal ministero dell’Economia e delle Finanze permette di sbloccare molti lavori che fino ad ora erano fermi anche per piccole difformità urbanistiche.
Immobili irregolari
Con la nuova Cilas (Certificazione di inizio lavori asseverata per il Superbonus) resa operativa dal Governo Draghi, non è più necessario per il tecnico che la compila attestare la regolarità edilizia o urbanistica dell’immobile. In particolare, non va messo nero su bianco lo stato legittimo dell’immobile. Il Governo, per essere pratici, ha diviso i due ambiti, quello urbanistico-edilizio e quello fiscale. Il Superbonus 110% ha una caratterizzazione più di tipo fiscale, così la si può inquadrare, nel senso che le agevolazioni non vengono messe in discussione dagli aspetti urbanistici.
Per fare un caso pratico, se esiste una difformità anche in casi di immobili che non sono sanabili per abusi pregressi, l’efficientamento energetico si può comunque avviare e va comunque rimborsato dallo Stato con il meccanismo del Superbonus. Nessuno potrà dunque bloccare il procedimento di rimborso, una volta presentata la Cilas e conclusi i lavori.
Ricostruzione e demolizione
Questa novità si accompagna ad un altro chiarimento altrettanto importante. In sostanza, è stato definito meglio il concetto di ricostruzione grazie a numerose risposte fornite a quesiti inviati all’Agenzia delle entrate. L’Ecobonus e il Sismabonus possono essere utilizzati anche in caso di demolizione con ricostruzione e aumento volumetrico rispetto alla situazione esistente. Infatti, c’è anche la possibilità di cambiare sagoma e sedime e tipologia di edificio. In questi casi, tuttavia, il Superbonus può essere utilizzato soltanto in riferimento alla volumetria esistente e non oltre.
Peraltro, l’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, ha riferito in una nota di aver chiesto un chiarimento al Consiglio superiore dei lavori pubblici circa la possibilità, anche in aree sottoposte a un vincolo paesaggistico, di intervenire con una ristrutturazione che comporti la possibilità di cambiare sagoma, prospetto e sedime dell’immobile, purché non si aumenti la volumetria. In questo caso le agevolazioni del 110% sono assolutamente ammesse. Altra cosa, invece, è il vincolo dei beni culturali. Su edifici che hanno una valenza storica bisogna sempre chiedere un nullaosta preventivo alla Soprintendenza, cosa che non serve invece per il vincolo paesaggistico secondo il parere consegnato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici ai comuni italiani. Tutto questo permette di rilanciare il Superbonus che spesso, fin dalla sua partenza, è stato ostacolato da questioni burocratiche che ne hanno rallentato la spesa nonostante le ottime performance già raggiunte (oltre 5,6 miliardi di detrazioni ammesse al 31 agosto scorso, 115 milioni in Sardegna con un incremento dell’80% delle pratiche negli ultimi due mesi presi in esame, secondo il report dell’Enea).
La guida
Visti gli ultimi chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate, dal Mef e dal Consiglio superiore dei lavori pubblici sul 110%, proprio il ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che è imminente la pubblicazione di una circolare delle Entrate dedicata a tutti i criteri interpretativi sul Superbonus 110%. I dubbi potranno così essere chiariti consultando la guida. E chi fino ad ora non ha ancora deciso di avviare i lavori per l’efficientamento energetico con la possibilità che lo Stato restituisca anche più di quanto speso, potrà finalmente trovare una ragione in più per farlo. Senza troppi ostacoli burocratici e soprattutto con una guida completa alla mano stilata dall’Agenzia delle entrate. E anche la nostra economia potrà averne giovamento almeno fino al 31 dicembre del 2022, termine ultimo per concludere i lavori.
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