Venerdì 8 ottobre
Un fantasma si aggira sulla ripresa economica post pandemia: è l’inflazione, lo dicono gli analisti di Wall Street, ora anche le banche centrali. Il paradosso, ci dice l’Economist questa settimana, è che dopo mesi di iniziative dei governi per contrastare la crisi della domanda trasmessa da covid-19, ora viviamo una crisi dell’offerta. E allora, partiamo da qui, e dalle bici
Le Parisien
L’incredibile penuria di bici
L’esplosione della domanda dopo il primo lockdown nazionale si scontra con magazzini semivuoti a livello planetario. Risultato, i temi di consegna per una bici salgono a mesi, se non a un anno per alcuni modelli. A Parigi, nel XI arrondissement, c’è chi ha fiutato l’occasione e trasforma la vostra mountain bike in una bici elettrica in 35 minuti
The Economist
Per una decina di anni dopo la crisi finanziaria il problema dell’economia mondiale era la mancanza di spesa. Le famiglie preoccupate lottavano per pagare i loro debiti, i governi hanno imposto l’austerità e le aziende prudenti hanno trattenuto gli investimenti. Ora la spesa è tornata a ruggire, poiché i governi hanno stimolato l’economia e i consumatori spendono di nuovo. L’aumento della domanda è così potente che l’offerta fatica a tenere il passo. I camionisti stanno ottenendo bonus per l’assunzione, un’armata di navi portacontainer è al largo della California in attesa che i porti vengano sgomberati e i prezzi dell’energia salgono a spirale. Siamo passati ad un’economia di carenza di offerta.
Handelsblatt
La crisi mondiale dell’energia
Prezzi record del gas, petrolio e carbone scuotono l’economia del pianeta. Perché l’Europa è particolarmente vulnerabile. Alle stelle anche gli alimentari. L’indice dei prezzi alimentari della FAO è cresciuto del 30% rispetto a settembre 2020 ed è vicino ai massimi del 2011. Presto vedremo prezzi ancora più alti al supermercato. Distributori e produttori hanno ingaggiato un braccio di ferro, con questi ultimi che spingono per aumenti di prezzo. “I costi delle materie prime sono in aumento, i costi di trasporto stanno aumentando”, dice a Handelsblatt un analista
FT
‘Il tempo è dalla mia parte’. Intervista a Nicola Sturgeon che rilancia il suo disegno per ottenere l’indipendenza della Scozia dal Regno Unito
I banchieri centrali danno voce ai timori di inflazione
Alti livelli di inflazione potrebbero durare più a lungo del previsto, è il monito delle banche centrali: le persistenti strozzature della catena di approvvigionamento e l’impennata dei costi energetici potrebbero indurre una stretta della politica monetaria. I commenti del nuovo capo economista della Banca d’Inghilterra e di alti responsabili della Banca Centrale Europea evidenziano come un’impennata dei prezzi più rapida del previsto li stia inducendo a mettere in discussione le previsioni secondo cui le pressioni inflazionistiche svaniranno rapidamente il prossimo anno. Il dibattito tra coloro che credono che le banche centrali dovrebbero ignorare un’impennata a breve termine dei prezzi e coloro che si preoccupano di una spirale inflazionistica sarà cruciale nel decidere quanto velocemente si modificherà la politica monetaria.
Daily Mail
Ecco la bolletta da 2mila sterline
Gli esperti di Ofgem avvertono: se continuano ad aumentare i prezzi delle materie prime, verrà infranto il muro delle 2mila sterline di aumento medio per le famiglie, ben oltre le 1277 ipotizzate finora
Metro
La nuova guerra fredda delle bollette di Putin
Il presidente russo sotto accusa promette di aumentare le forniture di gas se si accelera con la piena entrata a regime di Nord Stream 2
WSJ
La carenza di gas naturale dà il via alla corsa per accaparrarselo in vista dell’inverno
Myrina, una nave cisterna noleggiata da Royal Dutch Shell, è salpata per l’Asia dalla costa occidentale della Francia il mese scorso con gas naturale liquefatto. Quando stava per entrare nello Stretto di Gibilterra, il capitano ha ricevuto una chiamata. “Dobbiamo andare a Rotterdam ora”, gli ha detto il suo capo a Londra. La nave ha fatto un’inversione a U e ha risalito le coste della Spagna e della Francia per scaricare parte del suo carico nel porto olandese. Giovedì è arrivata a Bilbao, in Spagna, per consegnare il resto del suo carico. Gli acquirenti in Europa, Asia e America Latina sono in competizione per forniture limitate di gas, tutti cercano di riempire i serbatoi prima dell’inverno. Lo squilibrio tra domanda e offerta si sta manifestando mentre i leader mondiali si preparano a incontrarsi a Glasgow alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite, il 31 ottobre, con l’obiettivo di abbandonare le fonti a base di carbonio, incluso il gas. Anche la Cina tenta di affrancarsi dal carbone e l’Agenzia internazionale per l’energia prevede che entro il 2024 rappresenterà il 30% dell’aumento globale della domanda di gas.
Correo
Congresso internazionale della mobilità sostenibile, dimostrazione con il surf elettrico sul fiume Nerbioi – il surf raggiunge l’estuario
Kleine Zeitung
su un sottile filo verde
I Verdi dubitano apertamente della capacità di governo del cancelliere Kurz, ma i Popolari non vogliono andare avanti senza di lui. Ci sono le condizioni per tenere in vita la coalizione di governo?
Standard
La difesa dei Popolari del cancelliere indagato per presunte operazioni finanziarie poco chiare mette in difficoltà i Verdi: cosa faranno quando martedì le opposizioni presenteranno in Parlamento una mozione di sfiducia?
Die Presse
Non sanno più cosa fare
I Verdi cercano disperatamente di prendere tempo, sperano in un passo indietro del cancelliere. Che difficilmente arriverà
Tutto sembra accelerare verso una crisi di governo. Sebastian Kurz affronta il secondo voto di sfiducia nella sua breve carriera da cancelliere. Ed è probabile che non andrà a finire bene per lui una seconda volta. Non può più contare con sicurezza sui Verdi. Le indagini per corruzione sul cancelliere sono un problema più grande per i Verdi ora che per gli stessi Popolari, sono loro sotto pressione, vogliono e devono trarre conclusioni. Quali, è da vedere. Ma una cosa sta diventando evidente: anche se questo governo dovesse continuare, probabilmente non sarà con Sebastian Kurz cancelliere.
La Croix
Quando comincia la campagna, reportage da Reims
edito: il torpore francese
A venti mesi dall’inizio della crisi sanitaria, la Francia rimane intorpidita. Invano gli istituti moltiplicano i sondaggi: a sei mesi dal voto, i francesi appaiono insondabili. Esprimono indifferenza nel migliore dei casi, disgusto nel peggiore. Molti non credono più nel potere della politica di cambiare le loro vite. Molti non faranno la loro scelta fino all’ultimo momento. Questo dicono le testimonianze raccolte a Reims da La Croix. Questo stato di torpore deve preoccuparci, perché ci rende collettivamente più vulnerabili alla demagogia, scrive il direttore Jerome Chapuis
L’Opinion
Edouard Philippe: la maturazione non può aspettare. L’ex primo ministro domani lancerà il suo partito: è una tappa importante delle tensioni in seno al movimento macroniano, il sindaco di Le Havre sospettato di andare avanti per conto suo
nella vignetta il sorpasso di Philppe a Macron all’urlo di Macron presidente
Le Figaro
2022: divisa, la sinistra teme la marginalizzazione
Mai la gauche così debole, dice il sondaggio Odoxa. Anche questa volta non arriverà al secondo turno. Le divisioni fra troppi candidati hanno ridotto l’elettorato potenziale di sinistra al 25%, troppo poco.
Queste nuove femministe che impongono la loro ideologia nelle strade e nelle scuole
a Rouen, rimossa la statua di Napoleone. Sarà rimpiazzata da una statua magari di Gisèle Halimi , avvocatessa, paladino delle battaglie femministe
edito: chi può credere che smantellare la statua di Napoleone possa far progredire la causa delle donne? La denuncia della diseguaglianza di genere non si ferma dinanzi alla storia, alla letteratura. Ogni differenza non appare più come spazio di libertà e luogo di incontro ma occasione di un asservimento. L’ebrezza della decostruzione è contagiosa e già si estende dal neo femminismo alla decolonizzazione: il maschio bianco è il nemico assoluto da combattere… Presto, ridateci la statua di Napoleone!
Welt
Armin Laschet annuncia l’addio alla guida della CDU. Si apre una fase nuova per la ricerca del successore
Die Zeit
possono andare insieme? Verdi e liberali discutono di soldi, macchine e ambiente
The Independent
il Newcastle passa di mano per 300 milioni di sterline. Fa discutere la proprietà saudita
Dalla redazione
ng.ru (Nezavisimaya Gazeta)
L’Europa vuole rinviare a giudizio Lukashenko
Il Parlamento Europeo vuole istituire un tribunale internazionale per il presidente bielorusso
Il flusso di migranti clandestini dalla Bielorussia verso i paesi dell’UE non sta diminuendo. L’Europa non è pronta a condurre un dialogo con Minsk alle sue condizioni e sta cercando metodi di pressione. I deputati europei chiedono di non limitarsi alle sanzioni e di avviare un’inchiesta della Corte penale internazionale sulla totalità delle azioni di Alexander Lukashenko.
Le autorità bielorusse usano queste persone come strumento di pressione sull’Unione europea, ma hanno fatto male i loro calcoli e l’Europa non soccomberà al ricatto, ha affermato il commissario europeo per gli Affari interni, Ilva Johansson.
Le autorità bielorusse non mostrano alcuna intenzione di cambiare la loro posizione riguardo alle repressioni all’interno del paese o ai migranti. Ogni giorno i propagandisti locali raccontano le difficili condizioni di permanenza dei migranti al confine con la Polonia.
L’11 ottobre si terrà a Norimberga una conferenza legale, durante la quale si prevede di discutere le possibili opzioni per portare le autorità bielorusse davanti alla giustizia per crimini contro l’umanità. È organizzata dall’Amministrazione popolare anticrisi, creata da uno dei leader della protesta, l’ex ministro ed ex diplomatico bielorusso Pavel Latushko.
I promotori del tribunale per Lukashenko credono che le sue azioni (l’atterraggio forzato dell’aereo Ryanair, la crisi migratoria al confine con l’UE) abbiano tutti gli elementi costitutivi del reato di terrorismo internazionale e rimproverano ai politici occidentali l’indecisione e la mancanza di volontà politica. Forse le iniziative dei deputati europei accelereranno questo processo.
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