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Le rinnovabili come asset per privati, imprese e pubblica amministrazione – InformazioneOnline.it

Le rinnovabili ed il loro funzionamento, l’efficientamento energetico degli edifici e l’utilizzo di nuovi pacchetti di investimento sono stati i temi, più che mai attuali, affrontati nell’interessante incontro rivolto ad operatori pubblici e privati che si è svolto presso l’hotel Palace di Varese giovedì 28 aprile.

Promosso da AIME, Associazione Imprenditori Europei, in collaborazione con Banca Mediolanum, Infralab (la società di consulenza sulle rinnovabili aderente ad ANIE Rinnovabili di Confindustria) e Confedilizia, l’incontro è nato per presentare e promuovere la coesione di questi quattro soggetti diversi tra loro ma accomunati da un interesse comune: il comparto energetico.

Mediolanum è interessata ad accrescere i capitali di investimento sulle rinnovabili; le amministrazioni comunali sono interessate a utilizzare i bandi regionali, nazionali ed europei per realizzare investimenti che siano occasione di un prospettico risparmio patrimoniale ed economico; Anie Rinnovabili è interessata a creare un sistema culturale efficace, al fine di diffondere l’importanza delle rinnovabili, il loro uso e le loro possibilità, creando un volano per le imprese; Confedilizia, punto di riferimento per tutto ciò che riguarda la casa e gli immobili, è interessata a difendere il risparmio in edilizia con la partecipazione attiva ed autorevole al dibattito da cui scaturisce il processo legislativo.

L’intervento di Alessandro Galparoli (Mediolanum) ha rimarcato quanto in questo comparto sia necessario fare “massa economica”. Per realizzare buone progettualità e buoni investimenti servono capitali. Occorre però un sistema culturale che non demonizzi, ma anzi, racconti le possibilità che le rinnovabili permettono a livello borsistico, come i pacchetti di investimento messi a disposizione da Banca Mediolanum.

Davide Galimberti, Sindaco di Varese, ha rimarcato la sensibilità e l’attenzione che l’ente comunale sta ponendo sul tema. Sulla stessa lunghezza d’onda, puntuale e approfondito l’intervento di Pietro Zappamiglio, Sindaco di Gorla Maggiore, focalizzato sulla scadenza posta dall’UE: rinnovabili come unica fonte di energia dal 2030.

L’obiettivo è molto arduo perché ci sono problemi tecnici legati all’accumulo dell’energia, al reperimento dei materiali per realizzare eolico e/o fotovoltaico, alla non standardizzazione a livello europeo della produzione e dei costi dei prodotti per creare energia rinnovabile. Questi fattori si sommano agli iter autorizzativi lunghi e difficoltosi che finiscono spesso per bloccare l’entusiasmo e le forze dei progetti.

Zappamiglio ha posto infine alla platea la questione del nucleare, illustrando attraverso i dati ministeriali da chi attualmente l’Italia compra energia e da quali fonti viene approvvigionata, evidenziando le contraddizioni e l’incoerenza del nostro sistema.

L’intervento di Michelangelo La Fronza, segretario Anie-Rinnovabili (Confindustria) si è concentrato in maniera tecnica ma con una esposizione chiara e puntuale sulla situazione pubblica e privata attuale, dimostrando alla platea quanto l’Italia sia andata forte fino al 2015 per poi rallentare la trasformazione al Rinnovabile. Il problema, secondo La Fronza, nasce dai permessi autorizzativi che scoraggiano le industrie dal fare investimenti come ad esempio i permessi per installare il fotovoltaico sul tetto dei capannoni industriali per vincoli paesaggistici e ambientali.

Giuseppe Montalbetti, Confedilizia, ha portato le istanze dei suoi iscritti ribadendo una discriminazione normativa in atto, anche legata alle presenti normative di riqualificazione edilizia (Ecobonus 110%, bonus facciate, ecc.) in cui solo alcuni tipi di immobili sono beneficiari e altri no, creando proprietari immobiliari di diverso tipo e attuazione dei lavori a diverse velocità. Questo fa sì che ci sia poco stimolo anche alla trasformazione delle fonti di approvvigionamento dell’energia, quasi sempre a causa di normative incomplete, poco chiare e che hanno durata troppo limitata nel tempo.

Sia Matteo Marchesi, vice-segretario di AIME, sia Giuseppe Albertini, Presidente di AIME, tessitori dell’iniziativa, hanno sottolineato l’impegno dell’Associazione a ricercare ed ottenere la collaborazione tra i vari soggetti al fine di strutturare un unico manifesto programmatico che stimoli la politica regionale e nazionale a creare procedure standardizzate, semplici e chiare che agevolino i processi con beneficio per tutti i soggetti, dalle imprese, agli enti locali ai cittadini tutti.

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